Ottantasette imprese sono pronte a investire, grazie alle agevolazioni regionali del PR Fesr 2021-2027, 48,2 milioni di euro per lo sviluppo produttivo e occupazionale dei 59 comuni liguri riconosciuti all’interno delle “Aree di crisi industriale complessa e non complessa”. In particolare: sono 35 le domande di finanziamento presentate nell’Area di Crisi Industriale Complessa del Savonese (21 comuni coinvolti), a fronte di un contributo regionale richiesto di oltre 22 milioni di euro; 52 quelle presentate dalle imprese delle Aree di Crisi Industriale Non Complessa (22 comuni nel genovesato, 11 nell’imperiese e 5 nello spezzino), per un totale di più di 25,7 milioni richiesti.
Nel dettaglio delle 87 domande presentate al nuovo bando del Fesr 2021-2027, 35 riguardano l’Area Crisi Industriale Complessa del Savonese, con 195 i posti di lavoro a tempo indeterminato previsti (156 di nuova assunzione, 39 da determinato a indeterminato) e 22,4 milioni di euro di investimenti dichiarati.
I comuni riconosciuti all'interno dell'area di crisi industriali complessa del savonese sono 21: Altare, Bardineto, Bormida, Cairo Montenotte, Calizzano, Carcare, Cengio, Cosseria, Dego, Giusvalla, Mallare, Millesimo, Murialdo, Osiglia, Pallare, Piana Crixia, Plodio, Quiliano, Roccavignale, Vado Ligure, Villanova d'Albenga.
Questo l’esito dei due bandi da 30 milioni di euro, rispettivamente 15 milioni ciascuno, alla chiusura dei termini di presentazione sul portale “Bandi On Line” di Filse. In caso di ammissibilità, le micro, piccole e medie che hanno richiesto l'agevolazione potranno accedere ad un finanziamento a tasso agevolato (1,5% annuo) a copertura del 75% dell'investimento presentato e ad una parte a fondo perduto che può raggiungere il 25% dei costi ammissibili del progetto (per investimenti superiori ai 200 mila euro).
“Regione Liguria conferma il proprio impegno a salvaguardia e sviluppo di aree che in passato hanno subito una pesante de-industrializzazione - spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana – Siamo molto soddisfatti dell’alta partecipazione ottenuta. Un risultato che dimostra, ancora una volta, il grande lavoro fatto in sinergia con tutte le parti coinvolte. Grazie a questa misura, infatti, non solo sosteniamo il tessuto imprenditoriale ma diamo una spinta all’occupazione di questi territori: se tutte le 87 domande dovessero risultare ammissibili, e venissero conseguentemente finanziate dall’ente, saremo stati capaci di stimolare in Liguria 501 nuove assunzioni. Una conferma - aggiunge l’assessore – di quanto fatto da questa giunta con la programmazione Fesr 2014-2020 e che ha già permesso la nascita, con misure analoghe, di 559 posti di lavoro in queste aree”.
Nelle Aree di Crisi Industriale Non Complessa, sono 31 le imprese del genovesato che hanno fatto domanda, dichiarando investimenti per 13,9 milioni di euro e la previsione di 175 nuovi posti di lavoro.
Nello spezzino dichiarati 8,4 milioni di euro di investimenti dalle 15 imprese che hanno fatto richiesta delle agevolazioni regionali, con la prospettiva di 102 assunzioni.
Nella provincia di Imperia, le 6 imprese che hanno partecipato alla misura, a fronte di 3,4 milioni di investimento in preventivo, potrebbero generare fino a 29 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato.
Rientrano all'interno dell'area di crisi industriale non complessa 38 comuni. Nel genovesato 22 comuni: Genova (limitatamente alle aree portuali, parte della Val Polcevera, le aree di Cornigliano, gli Erzelli e l’entroterra di Voltri), Borzonasca, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Carasco, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Mezzanego, Moconesi, Ne, Neirone, Orero, Rezzoaglio, San Colombano Certenoli, Santo Stefano d'Aveto, Tribogna. Nell’imperiese 11 comuni: Borgomaro, Caravonica, Chiusanico, Chiusavecchia, Dolcedo, Pieve di Teco, Pontedassio, Pornassio, Prelà, Rezzo, Vessalico. Nello spezzino 5 comuni: La Spezia, Arcola, Bolano, Follo e Santo Stefano di Magra.