"Quanto tempo ancora i cittadini della Val Bormida possono accettare questo scempio infrastrutturale? Che ci sia un problema infrastrutturale enorme in Liguria è risaputo, e che a soffrirne di più sia il ponente ligure è evidente.
Ad affermarlo è Andrea Pasa, segretario generale della Cgil Savona, che aggiunge: "Tuttavia, se a questo problema gigantesco non è stata ancora data la giusta considerazione dalla politica regionale e nazionale, è sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alle opere ferme, sospese o addirittura mai progettate, pur essendo strategiche per la provincia di Savona: le funivie ferme al palo da novembre 2019, le Aurelie Bis, la bretella Carcare–Predosa, l’investimento sulle linee ferroviarie Savona–Torino e Savona–Alessandria, e tanto altro".
"Negli ultimi tempi, ciò che risulta essere davvero inaccettabile è il completo isolamento in cui si trova l’entroterra. La Val Bormida, che conta circa 40.000 abitanti ed è ancora il “polmone” industriale più grande dell’intera provincia, con imprese inserite in settori e comparti strategici per il Paese che danno occupazione a migliaia di lavoratori, vede diminuire la propria competitività anno dopo anno a causa di scelte politiche profondamente sbagliate. Questo impoverisce l’intero territorio".
"La situazione infrastrutturale, ormai in crisi da decenni senza investimenti significativi, è peggiorata sensibilmente a causa del fermo delle funivie, che ha provocato la messa in strada di centinaia di camion. Questi ingolfano la direttrice Savona–Altare, già drammaticamente colpita da frane e smottamenti. Ma c’è di più: negli ultimi anni non è nemmeno più garantito il diritto alla mobilità per i cittadini e per i tanti lavoratori che devono raggiungere la costa o la Val Bormida stessa. Incredibilmente, nello stesso momento, si sta provvedendo alla manutenzione e quindi alla chiusura di arterie stradali e autostradali, provocando danni a persone, imprese e minando addirittura il diritto alla salute. Infatti, i mezzi di soccorso, con il punto di primo intervento dell’ospedale di Cairo Montenotte chiuso di notte, si trovano a dover trasportare le persone agli ospedali di Savona oppure Pietra Ligure", prosegue.
"In queste settimane risultano essere chiuse al traffico, a partire dalle 22.00 e fino alle ore 6.00, contemporaneamente la Galleria Fugona nel tratto stradale della SP 29 Colle di Cadibona, l’Autostrada A6 nel tratto Altare–Savona, la strada comunale all’interno del comune di Altare ormai da diversi anni, e da qualche giorno addirittura il restringimento a una sola corsia delle due gallerie nel tratto Vispa–Cairo Montenotte".
"La politica locale deve battersi per ottenere risposte immediate, a partire dalla gratuità del tratto autostradale Altare–Savona e Savona–Altare, anche perché, quando è a pieno regime, è a una sola carreggiata e senza corsia di emergenza. Deve pretendere la garanzia del diritto alla mobilità e al diritto alla salute per oltre 40.000 persone che in Val Bormida vivono, lavorano e desiderano rimanere, avendo la garanzia dei diritti minimi universali", conclude Pasa.