Cronaca - 27 luglio 2024, 19:47

Il centauro morto a Varazze è Bachir Mamadou, uno dei ragazzi del documentario "Un biglietto per Savona"

Bachir frequentava il Centro provinciale d'istruzione degli adulti di Savona; il dolore degli insegnanti e degli amici. Mimmo Lombezzi :"Savona perde un 'nuovo italiano' e un cittadino esemplare. Io un amico"

Il centauro morto a Varazze è Bachir Mamadou, uno dei ragazzi del documentario "Un biglietto per Savona"

E' Bachir Di Vuolo Barry Mamadou il centauro di 30 anni morto nel terribile incidente di ieri a Varazze. Il giovane, originario del Ghana e residente a Torino, viveva per lavoro ad Albissola e la sua morte lascia un enorme vuoto a Savona dove Bashir frequentava il Cpia.

Con altri studenti del Centro provinciale d'istruzione degli adulti era stato uno dei protagonisti del documentario "Un biglietto per Savona”,  che gli studenti della scuola hanno girato sotto la guida di Mimmo Lombezzi e Michele Delucis. Il documentario era stato presentato recentemente al Filmstudio.

Un ragazzo disponibile, solare sempre pronto ad aiutare gli altri, lo ricordano gli amici, gli insegnanti del Cpia e lo stesso Mimmo Lombezzi. Era uno degli allievi del CPIA di Savona che hanno partecipato alla realizzazione del filmato “Un biglietto per Savona” in cui hanno raccontato le loro vite e il loro rapporto con la città. 

Con altri amici dei paesi africani e residenti sul territorio savonese faceva parte di un'associazione che ogni anno raccoglie fondi per costruire pozzi di acqua potabile nei paesi di origine.

Il ricordo di Mimmo Lombezzi : "Bashir amava molto il paesaggio savonese ma aveva scelto di parlare del monumento ai caduti di Piazza Mameli. Gli ricordava altri monumenti che aveva visto nelle città africane dedicati ad altri caduti e ad altre cause (come le guerre di liberazione dal colonialismo), ma ciò che lo emozionava era questo rito tutto savonese per cui la città si ferma, macchine e pedoni, per ricordare i soldati mandati a morire nel fiore degli anni, oltre un secolo fa"

"Bashir montava e riparava  onici, ma avrebbe potuto fare mille altri mestieri e professioni. In pochi giorni ( grazie alle lezioni di Michele De Lucis) aveva imparato ad usare le telecamerine acquistate per il corso dal CPIA e aveva capito subito la grammatica del linguaggio televisivo.

A Bashir sarebbe piaciuto girare qualcosa sul suo paese. 

"Bashir era una persona intelligente e colta nel senso migliore del termine- prosegue Lombezzi -  cioè quando la cultura non è un pennacchio da sventolare in pubblico come fa il i nostro impresentabile ministro alla cultura, ma è la capacità di relazionarsi con gli altri e di capirne i problemi. I suoi compagni lo adoravano. Savona perde un “nuovo italiano” e un cittadino esemplare. Io un amico".

La salma si trova al cimitero di Zinola e sono in corso le indagini per accertare la dinamica dell'incidente e ad occuparsi del rimpatrio della salma sarà l'Ambasciata.

Elena Romanato

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