Politica - 26 luglio 2024, 12:55

Toti lascia, le reazioni dal mondo politico: “Era ora, la Liguria volta pagina”

Opinione unanime dal mondo del centrosinistra che si prepara all’imminente corsa elettorale: “Ora si deve aprire una nuova pagina”

La sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari

La sede di Regione Liguria in piazza De Ferrari

Le dimissioni del presidente Giovanni Toti, arrivate oggi dopo quasi tre mesi di arresti domiciliari, hanno comprensibilmente scatenato un fiume di reazioni da parte del mondo politico locale e nazionale, da destra a sinistra.

I primi a intervenire sono stati Fabio Tosi e Paolo Ugolini, rappresentanti del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale: “Finalmente. Era dall’8 maggio che chiedevamo il doveroso passo indietro di Giovanni Toti. E come abbiamo sempre detto, la Liguria non poteva rimanere appesa alle sue vicende giudiziarie, per le quali si difenderà nelle sedi opportune. Il nostro è sempre stato un giudizio politico. Oggi si sono concretizzate le sue dimissioni: era l’ora. Dispiace che si sia arrivati a questo epilogo dopo aver tenuto la Regione in ostaggio per due mesi e mezzo. Ora si restituisca la parola agli elettori, la cui decisione è e sarà per noi sempre sovrana”.

Finalmente Giovanni Toti si è dimesso, anche se con molto ritardo. Sono passati 80 giorni in cui la Liguria è stata ferma, paralizzata, tenuta a i domiciliari con lui - così ha commentato la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein - è l’occasione per restituire la parola ai cittadini liguri, l’occasione per le forze alternative alla destra di costruire un progetto che guardi al futuro della regione e che sia all’altezza delle emergenze che vanno affrontate”.

Era ora - dice l’europarlamentare del PD, Brando Benifei - adesso è il momento di unire le liguri e i liguri attorno a un progetto di governo democratico e trasparente: l’opposto di quanto visto in questi anni, nei quali il bene comune è stato schiacciato da un sistema molto più interessato a favorire interessi particolari. Mettiamoci al lavoro, per la Liguria si volta pagina”.

Sempre dal mondo Pd, per il segretario regionale Davide NataleQuanto avvenuto oggi è la certificazione del fallimento di Toti e della sua politica. Una politica che ha anteposto gli interessi di pochi a quelli dei liguri pensando a una sorta di impunità che è teorizzata anche da altri esponenti del centrodestra ligure e nazionale. Il giudizio non è della magistratura e della legge ma è figlio del mandato elettorale. Ora si deve aprire una nuova pagina che sappia guardare al futuro e che rompa un sistema che ha relegato la Liguria a un ruolo marginale nello scacchiere nazionale. Si parta dal no secco al trasferimento della nave rigassificatrice e si metta al centro il tema sanitario e quello del lavoro”.

Secondo Giovanni Pastorino, consigliere regionale di Linea Condivisa, “Si chiude una lunga e controversa stagione politica per la nostra regione, questo momento rappresenta una svolta cruciale per il futuro del nostro territorio. Si sono persi più di due mesi, era evidente fin dall’inizio che non si potesse governare una regione dagli arresti domiciliari. E oggi appaiono ancor più ridicole e incomprensibili le arroganti dimostrazioni di forza dei giorni scorsi delle consigliere e dei consiglieri di centrodestra, primi peraltro ad abbandonate Toti al suo destino. Ora tocca a noi, al centrosinistra, dimostrare di essere una valida alternativa”.

Finalmente è finita la lunga agonia del governo della destra in Regione - si legge nella nota di Alleanza Verdi e Sinistra - la Liguria non sarà più ostaggio delle manovre di Toti e della volontà cieca di sopravvivenza sua e dei suoi alleati. I cittadini liguri tra pochi mesi con le elezioni e potranno scegliere e superare un sistema di potere che ha subordinato gli interessi pubblici a quelli privati, che ha ristretto i servizi abbassandone la qualità, costringendo una fascia larga della popolazione senza risorse economiche a non curare la propria salute. Nove anni di governo Toti hanno portato la Liguria allo stallo”.

Il Partito Comunista Italianoaccoglie con soddisfazione la notizia delle dimissioni di Giovanni Toti dalla carica di Presidente della Regione Liguria. Questo atto, seppur tardivo, rappresenta un passaggio fondamentale per ripristinare un minimo di fiducia nelle istituzioni regionali, gravemente compromesse dalle recenti indagini giudiziarie. Le gravi accuse mosse dalle Procure di Genova e della Spezia hanno messo in luce un sistema di corruzione diffusa e collusioni politiche che non possono essere tollerate in democrazia. Le dimissioni di Toti devono essere l'inizio di un processo di rinnovamento e “pulizia” all'interno delle istituzioni liguri, per garantire che chiunque ricopra cariche pubbliche lo faccia con integrità e trasparenza”.

Si è conclusa una fase politica, fermo restando la presunzione di innocenza a maggior ragione per gli avversari - prosegue Mauro Gradi, coordinatore regionale di +Europa - siamo seriamente e coerentemente disponibili a dare il nostro rilevante contributo per costruire un'alternativa di governo alla destra, ma se ci vogliono ci devono convincere e coinvolgere: dal candidato presidente, al progetto politico-amministrativo a cominciare da isolamento della Liguria e sanità pubblica. Confidiamo in una costruttiva logica di coalizione e nella consapevolezza che per vincere bisogna dar corpo ad una gamba liberale e riformista del centrosinistra”.

Per Azione ha parlato la segretaria regionale, Cristina Lodi: “Il fallimento politico di Toti già più volte da noi denunciato  è stato su  sanità, ciclo dei rifiuti, agricoltura e pesca,  infrastrutture, ambiente. energia e politiche sociali  con una regione sempre più anziana e sempre meno in crescita demografica , marginale rispetto al nord ovest e alla macroregione. E tutto questo a prescindere dall'indagine che lo ha coinvolto e che lo vedrà innocente fino al terzo grado di giudizio. Azione Liguria da mesi sta  lavorando e continuerà a farlo su proposte  per un Governo alternativo che ridia speranza e valore ad una Regione  strategica con le sue peculiarità economiche e sociali. Ci aspettano mesi di lavoro spinti però da una grande speranza: consegnare ai liguri un Governo della regione alternativo, forte e innovativo”.

Sempre da Azione, il consigliere regionale Sergio Rossetti aggiunge: “Le dimissioni del presidente Toti sono una sconfitta per la politica e gli auguro di dimostrare di essere innocente. Si apre ora una nuova fase e l'eredità di nove anni di governo Toti è molto complicata, disavanzo sanitario crescente, assenza di impianti per  gestire il ciclo dei rifiuti, trasporto pubblico locale in pesantissime difficoltà, assenza di pianificazioni obbligatorie come quello della gestione del rischio alluvionale o della qualità dell'aria. Un fallimento politico rispetto agli obiettivi prospettati, il centrodestra aveva dato l'idea che la Liguria sarebbe cambiata, anche con un' imponente e costosissima comunicazione. Ora bisogna dare spazio alle idee innovative e credibili per recuperare il tempo  perduto e dare speranza di crescita e benessere ai liguri”.

Dal mondo del centrodestra il primo a parlare è stato l’assessore regionale, e fedelissimo totiano, Giacomo Giampedrone: “Questo è l’ennesimo sacrificio che compie per la nostra regione, ci auguriamo che possa tornare un uomo libero e a valutare il suo futuro. È un momento difficile, ma di grande orgoglio. Ci avviamo verso la prossima tornata elettorale, ora andiamo in gestione ordinaria, rimangono in carica giunta e consiglio solo per affari correnti, bilancio o eventuali emergenze. Le nuove elezioni saranno entro 90 giorni, entro domani mattina il presidente ad interim comunicherà la data”.

Ringraziamo il presidente Toti per il suo atto di responsabilità verso i cittadini liguri - così Paolo Carini, commissario UDC di Genova - adesso è l'ora di portare avanti i progetti in essere e guardare alle prossime elezioni con la certezza che la coalizione di centro destra saprà proporre un candidato all'altezza che potrà portare avanti quanto intrapreso fino ad ora ma anche correggere il tiro su temi importanti quali, per esempio la sanità pubblica”.

Il fatto che un presidente di Regione democraticamente scelto dai cittadini debba giungere a questo passo non a seguito di libere elezioni deve in ogni caso fare riflettere chiunque abbia a cuore i principi costituzionali - dice Claudio Muzio, capogruppo di Forza Italia in Regione - se avevo qualche dubbio sulla mia possibile ricandidatura a consigliere regionale, quanto accaduto ieri nella seduta di consiglio mi ha definitivamente chiarito le idee: mi candiderò e ce la metterò tutta, come sempre”.

La sua dedizione, il suo impegno e la sua visione hanno portato risultati tangibili e inequivocabili - dicono da 'Vince Genova' - sotto la sua guida, la Liguria ha visto uno sviluppo significativo in numerosi settori, dalle infrastrutture, al turismo e alla cultura. Il suo operato ha permesso alla nostra regione di affrontare e superare sfide importanti, promuovendo una crescita sostenibile e inclusiva”.

Per la Lista Toti la parola d'ordine è 'grazie': “Grazie per aver risollevato e dato dignità alla Liguria. Grazie per aver risollevato e dato dignità alla Liguria. Grazie per aver fatto crescere questa regione, per averle restituito la speranza nel futuro, per aver interrotto il declino a cui era stata condannata, per averle regalato una crescita esponenziale in tutti i settori, certificata dai dati incontestabili di tutti gli indicatori, gli enti e gli osservatori economici. Grazie per aver portato una politica nuova. Per aver riavvicinato i cittadini. Per aver restituito i sorrisi e la voglia di impegnarsi. Per aver portato il nome e le immagini della nostra terra nel mondo che non la conosceva. Oggi, nel giorno in cui dopo tre mesi di sofferenza, hai scelto di lasciare la presidenza, vogliamo dirti grazie anche per questo. Per aver avuto il coraggio di resistere, di condurre una battaglia di civiltà, di anteporre anche in questa situazione l'interesse dei liguri al tuo personale, che ti avrebbe consigliato dimissioni immediate per ritrovare subito la libertà personale. Grazie per l'esempio che ci hai dato, affrontando e respingendo a testa alta accuse che non ti appartengono, con la determinazione di chi non baratta la propria dignità”.

È l'epilogo di una vicenda ingiusta. Una vicenda che, ancora una volta, sancisce la fine anticipata di un mandato elettorale democratico per mano della magistratura, con serie riflessioni sull'equilibrio dei poteri che andranno prima o poi affrontate e risolte - così il sindaco e presidente della provincia di Imperia, Claudio Scajola- è triste dover assistere a tutto ciò, ma oggi quella di Giovanni Toti, a cui sono umanamente vicino, è una decisione saggia. Avrà ancora più possibilità di affermare la verità dei fatti”.

In aggiornamento

Pietro Zampedroni

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