Classe 1997, nato ad Albenga e arrivato a Genova appena maggiorenne, Gorka è uno dei nomi più interessanti della scena rap ligure. Tre album pubblicati, una fanbase solida e una collaborazione speciale con i Calibro 35 per il brano ‘Genova chiama’ che rientra nella colonna sonora della serie televisiva Blanca che lo ha sdoganato anche tra un pubblico non troppo attento al mondo del rap, Gorka racconta nelle sue canzoni la necessità di trovare il coraggio per inseguire i propri sogni. Il suo percorso artistico è in continua evoluzione, e questa sera salirà sul palco del Balena Festival al Porto Antico di Genova prima di Massimo Pericolo.
Quando hai iniziato ad avvicinarti al mondo della musica e a scrivere canzoni?
“Ero un ragazzino, frequentavo le medie, mi sono avvicinato subito alla chitarra. Mi sono subito appassionato allo strumento e alla musica alternativa di quegli anni, le sottoculture dal punk al reggae all’hip hop: mentre i miei coetanei pensavano ad andare in discoteca, io ho capito che non era proprio per me, e da lì in poi ho seguito la mia strada. Ho capito che la musica che mi piaceva di più era anche quella legata al vissuto dei miei genitori, e mi sono avvicinato così in maniera prepotente al rap italiano. Ho così iniziato a scrivere, a partecipare a tutti gli open mic del ponente ligure, a tutti i contest e le jam session, finché a diciotto anni non mi sono trasferito a Genova. Era il momento del boom del rap genovese, si stava facendo conoscere in tutta Italia e c’erano i riflettori puntati sulla città. Tedua, Izi sono i nomi che sono esplosi in quel periodo, ma tanti artisti più piccoli sono diventati conosciuti: ci siamo dati da fare, abbiamo imparato tanto, ci siamo anche un po’ smaliziati perché fino a poco prima tutto era concentrato sulla città di Milano. Oggi sono sempre più rilevanti tante altre realtà, come Genova, il Veneto e anche il Sud Italia sulla scena nazionale”.
Il tuo ultimo album si intitola ‘Kolima’, un lavoro molto particolare che racconta la storia di un viaggio. Ci racconti di cosa parla?
“È il viaggio di un ragazzo che parte dalla Liguria e insegue il suo desiderio. È una storia molto comune alla mia generazione, e anche a quelli un po' più grandi di me: veniamo da una terra che è un luogo di partenza, purtroppo o per fortuna a seconda di come uno vede le cose, però da qua stiamo partendo tutti. Quindi è il mio viaggio personale, sto inseguendo il mio desiderio di far musica, di spaccare sempre di più e ho scritto questo disco per darmi un po' di coraggio, un po' di forza, anche perché non è semplicissimo: spesso bisogna lasciare affetti, amicizie e un territorio splendido come il nostro dove c'è il mare, dove c'è tanta natura e andare a cacciarsi in qualche metropoli alienante, da Milano fino all’altra parte del mondo. I due temi su cui si basa il disco sono il viaggio, perché teniamo alle nostre radici ma non siamo degli alberi, abbiamo le gambe e ci possiamo spostare, e poi il coraggio, quello di prendere in mano il proprio destino e inseguire la propria fiamma”.
Tanti dei nostri lettori forse non ti conoscono ancora, ma senza dubbio hanno ascoltato la canzone ‘Genova chiama’ che hai realizzato insieme ai Calibro 35 per la serie tv Blanca con Maria Chiara Giannetta. Come è nata questa collaborazione?
“I Calibro 35 stavano cercando un giovane rapper della scena genovese e ligure che potesse partecipare alla colonna sonora del brano: tra i tanti provini ricevuti hanno scelto il mio. Per me è stata un’esperienza incredibile, anche perché è sempre difficile per chi fa rap avere l'autorevolezza e la credibilità per collaborare con dei colossi, con dei giganti della musica italiana. Per me è la cosa più bella che ho fatto a livello musicale, anche perché mio papà, mio zio e tutta la mia famiglia quando ho citato i Calibro 35 hanno detto tutti ‘Wow, ma come è possibile?’. Non sembrava quasi vero neanche a me, e credo che loro siano rimasti soddisfatti”.
Questa sera sarai sul palco del Balena Festival prima di Massimo Pericolo, ci puoi dare qualche anticipazione su quello che porterai in scena?
“Ci sarà tutto il mio ultimo disco, con dei momenti più rap nel senso classico del termine e dei momenti più cantautorali, un po’ più rilassati se vogliamo. Farò mettere una mia radio, intesa come io la immagino: si sentirà il cambio delle stazioni e da una stazione all'altra ci saranno degli spezzoni della mia vita e non solo. Ci saranno frasi, interviste, musica, insomma sarà un’introduzione al live divertente e secondo me originale”.
I biglietti per assistere al concerto sono disponibili a questo link.