Attualità - 23 luglio 2024, 17:01

Le tartarughe sono attratte dalle rive savonesi, ma non è una buona notizia

L'innalzamento delle temperature marine ha spostato l'areale di nidificazione delle Caretta caretta verso nord, con temperature della sabbia che ora favoriscono la schiusa di tartarughine femmine

Le tartarughe sono attratte dalle rive savonesi, ma non è una buona notizia

Dalla Liguria alla Sicilia, passando per Toscana, Lazio e Campania, l'Italia sta assistendo a un aumento significativo delle nidificazioni della tartaruga marina Caretta caretta. Al 16 luglio, Legambiente ha censito 331 nidi, con la Sicilia in testa con 107 nidi, seguita da Calabria e Campania. Questo trend positivo, che ha visto crescere i nidi da 20 nel 2013 a 84 nel 2020, potrebbe superare il record dell'anno scorso, quando furono censiti 454 nidi.

Sandra Hochscheid, ricercatrice alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Portici, attribuisce questo fenomeno alle politiche di conservazione degli anni '90 nel Mediterraneo orientale, che hanno permesso alle tartarughe nate allora di raggiungere la maturità. Tuttavia, l'innalzamento delle temperature marine ha spostato l'areale di nidificazione delle Caretta caretta più a nord, con temperature della sabbia che ora favoriscono la schiusa di tartarughine femmine.

Il riscaldamento globale, con un aumento delle temperature del mare del 20% rispetto alla media globale, ha anche contribuito all'insediamento di specie tropicali, costringendo le tartarughe marine a modificare le loro abitudini. Il rischio maggiore è la crescente femminilizzazione della popolazione, con incubazioni in sabbia a temperature elevate che portano a una percentuale fino al 70% di tartarughine femmine. In Turchia, le alte temperature della sabbia hanno anche causato un aumento della mortalità degli embrioni.

Un altro problema è l'overtourism, che spesso ostacola la nidificazione delle tartarughe. Mamma tartaruga è talvolta costretta a evitare lettini e ombrelloni, tornando in mare senza nidificare. Federica Barbera di Legambiente sottolinea la necessità di un compromesso tra turismo e conservazione, promuovendo un'alleanza tra operatori turistici, amministrazioni locali, associazioni ambientaliste, cittadini e comunità scientifica.

Il progetto Life Turtlenest, guidato da Legambiente, mira a proteggere i nidi attraverso il monitoraggio, la mitigazione dell'inquinamento luminoso, la raccolta di dati genomici e il tracciamento satellitare. Il piano prevede anche la creazione di modelli predittivi per valutare l'impatto dei cambiamenti climatici sulla nidificazione delle Caretta caretta nel Mediterraneo. Per garantire la sopravvivenza della specie, è essenziale implementare strategie condivise di conservazione, migliorare la gestione del turismo e rafforzare le politiche di protezione delle aree marine e costiere.

Redazione

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