Politica - 16 luglio 2024, 16:15

Rigassificatore, aria di "dietrofront": il trasferimento della nave per il Governo non sarebbe più urgente

Pichetto Fratin è stato a Ravenna la settimana scorsa, non è da escludere che venga creato un polo con due rigassificatori. Intanto la protesta non si placa

Rigassificatore, aria di "dietrofront": il trasferimento della nave per il Governo non sarebbe più urgente

La Regione fa dietrofront, il Governo "forse", perché non persisterebbe più l'emergenza gas.

Questo sarebbe lo scenario degli ultimi giorni sul tema posizionamento della nave rigassificatrice a circa 4 km dalla costa di Vado e a 2.9 km da Savona e il relativo tracciato a terra della rete delle condutture che attraverserà i comuni di Quiliano (previsto anche l'impianto Pde), Altare, Cairo Montenotte e Carcare.

Detto che da più di un anno i gruppi di comitati e associazioni, così come i sindaci dei territori interessati e del comprensorio si sono messi di traverso contro il progetto e andranno avanti con una nuova maxi catena umana sulle spiagge il prossimo sabato 27 luglio dalle 16.45 sulla costa da Varazze a Finale Ligure, ha sorpreso di fatto il passo indietro regionale (Toti si era speso in prima persona dando la disponibilità specificando comunque che era una richiesta del Governo) annunciato dal presidente ad interim Alessandro Piana con l'appoggio ai primi cittadini e la richiesta di un nuovo commissario al Governo.

Un cambio di rotta preso (ma già in odore dopo le dichiarazioni di Giacomo Giampedrone post incontro con Giovanni Toti ad Ameglia, il "Governo si prenda le sue responsabilità") a qualche ora dalla mancata revoca dei domiciliari al presidente regionale. Una mossa politica "del cavallo" della Lega per far sentire il suo peso? O, come dicono in molti, una decisione frutto di un voto che potrebbe essere anticipato in caso di dimissioni del presidente regionale o a maggio 2025? Comunque dietro l'angolo.

Nel frattempo l'altro Piana, Alessio, assessore allo sviluppo economico, avrebbe dichiarato che da Roma non sarebbe più urgente il trasferimento della nave da Piombino a Vado Ligure.

A Piombino il neo riconfermato sindaco Francesco Ferrari in quota Fratelli d'Italia continua a tenere alte le barricate e dopo la battaglia degli anni scorsi, ritiene che la nave, come da accordi, debba andare via dal porto nel 2026. Perché secondo lui è più impattante sull'economia portuale del comune toscano, rispetto all'impatto che può avere sulla costa vicino ad un'Area Marina Protetta.

Il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin lo scorso fine settimana intanto ha fatto visita al cantiere di Snam per il rigassificatore di Ravenna al largo di Punta Marina. E sullo sfondo in caso di stop allo spostamento del rigassificatore savonese pare ci sia l'intenzione di posizionare il secondo impianto proprio nel comune romagnolo per dar vita ad un maxi polo energetico.

Con le elezioni imminenti in Emilia Romagna (l'ormai ex presidente Bonaccini si è dimesso a seguito della nomina al Parlamento Europeo), ci sarà da capire quali saranno gli scenari politici futuri. Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, candidato del Pd alle regionali non si è messo di traverso, anzi.

Tornando agli scenari di casa nostra, nel prossimo consiglio regionale il consigliere dem Roberto Arboscello presenterà un'ordine del giorno che impegna la Giunta a fermare il trasloco della Italis Lng (ex Golar Tundra) da Piombino al Mar Ligure. Si vedrà se dalle parole anche i consiglieri regionali di maggioranza passeranno ai fatti.

Luciano Parodi

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