Attualità - 12 luglio 2024, 13:00

Rigassificatore, il Monastero induista di Altare: "Sminuite da Snam tutte le problematiche, nessuna base scientifica, non firmeremo"

Ieri sera incontro ai Serenella con le biologhe marine che hanno approfondito l'impatto del rigassificatore sull'ambiente. Al centro anche gli accordi bonari per la cessione dei terreni con il sindaco di Carcare Mirri. Intervenuto anche l'assessore di Quiliano Sparso

Rigassificatore, il Monastero induista di Altare: "Sminuite da Snam tutte le problematiche, nessuna base scientifica, non firmeremo"

"Diciamo che la procedura e la metodica è stata abbastanza discutibile perché non sapevamo che alcune particelle del Monastero sarebbero state coinvolte in questo progetto scellerato. Snam non ci ha mai comunicato niente ma abbiamo visto che nei terreni, che abbiamo scoperto essere coinvolti, c'era tutto un tracciato segnato".

A dirlo Svamini Shuddhananda Ghiri del Monastero induista Matha Gitanananda Ashram di  Altare, nell'incontro "L'ultima bandiera blu?/Terre contese. Perché il rigassificatore è una minaccia per ambiente e turismo" che si è svolto ieri sera nei giardini Serenella di Savona nel quale è stato fatto il punto sul progetto per la collocazione della nave rigassificatrice a 2.9 km da Savona e a 4 km da Vado Ligure, il posizionamento della rete delle condutture (che si allaccerà alla rete nazionale. ndr) e dell'impianto Pde a Quiliano, Altare, Cairo Montenotte e Carcare.

"Siamo stati poi successivamente convocati con la lettera che riportava la proposta di accordo bonario per vedere come queste particelle potessero essere sottoposte a servitù temporanea - prosegue la rappresentante del Monastero induista che verrebbe coinvolto dal progetto di Snam - Nell'incontro del 18 giugno ci hanno minimizzato e sminuito tutte le varie problematiche ambientali e sul nostro Ministero. Di fatto noi il progetto non lo abbiamo visto, sicuramente non firmeremo. Non c'è nessuna base scientifica e c'è tanta confusione nelle loro parole".

Durante la serata sono intervenuti anche il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri che aveva organizzato un incontro pubblico lo scorso 11 settembre a cui ha fatto seguito qualche giorno dopo un'interlocuzione con Snam.

"Non possono chiamare i cittadini di un paese senza contattare l'amministrazione comunale e pretendere di fargli firmare un documento. Li abbiamo invitati a non firmare nessun modulo (ad oggi l'80% dei cittadini si è rifiutato. ndr)" ha detto il sindaco di Carcare Rodolfo Mirri che non ha fatto mancare anche una "stoccata" al presidente della Provincia Pierangelo Olivieri e il sindaco di Cairo Montenotte Paolo Lambertini.

"Al tavolo con gli altri sindaci si sono aggiunti il presidente della Provincia e il sindaco di Cairo che prima non ne hanno mai fatto parte. Si sono aggregati forse perché in procinto delle elezioni?" continua il primo cittadino carcarese.

"Se c'è una procedura di tipo espropriativo ci sono delle garanzie per il proprietario espropriato. Lì dentro però non c'è niente e credo questo non sia accettabile. I danni alla collettività ci sono tutti, ci sarà una specie di moderna via Crucis con al posto delle cappellette tutti questi mini impianti che culmineranno in quello centrale. Una discussione su questo aspetto deve essere fatta" ha detto l'assessore di Quiliano Walter Sparso che si è soffermato sul progetto nella parte quilianese esponendo le osservazioni alle integrazioni presentate dall'amministrazione.

La biologa marina Nadia Repetto e la fisica Regina Sozzi hanno invece approfondito l'impatto del rigassificatore sull’ambiente e come l'impianto e i lavori di cantiere danneggeranno la qualità visiva e biologica delle acque costiere.

Un tema, quest’ultimo, di cui fin qui non si è parlato molto: in parole povere esiste il fondato timore che gli scavi sottomarini e le emissioni del rigassificatore 'sporchino' le acque e uccidano alcuni di quei microrganismi che assicurano la vitalità del nostro sistema marino. Un danno non solo per Savona e Vado, ma anche per altre località, specie quelle situate a ponente dell’impianto" dicono dal gruppo "Fermiamo il mostro".  

In merito agli accordi bonari e alle lettere inviate da Snam ai proprietari dei terreni sono intervenute gli avvocati Alessia Tiragallo (studio Crucioli) e Giorgia Ferrari che hanno spiegato perché opporsi alla firma e quali opzioni esistono per resistere a espropriazioni e servitù.

Luciano Parodi


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