Come rispettare e valorizzare la figura della persona, la sua centralità, nel freddo e duro universo dell'economia. E come farlo tra realtà e ideali. Un confronto dove protagonista sono stati il territorio del savonese, ligure ma anche quello nazionale, inquadrato nell'orizzonte europeo e nel complesso momento attuale che il nostro continente sta vivendo.
Questo il tema della terza serata del West Coast Meeting di Finale, nel complesso monumentale di Santa Caterina, dove a salire in cattedra non sono stati solamente due protagonisti del mondo economico e sociale locale, quali il presidente di Fondazione De Mari, Luciano Pasquale, e il responsabile corporate Liguria di Bper Banca, Alessio Berta.
Ospite di fama internazionale nel borgo medievale finalese è stato il professor Carlo Cottarelli, economista stimato ora direttore all'interno dell'Osservatorio sui Conti Pubblici dell'Università Cattolica del programma di educazione delle scuole economiche e sociali, che ha cominciato declinando l'argomento della serata su scala comunitaria e sulla situazione dell'Italia.
Un Paese, il nostro, definito come una nave con un andamento regolare e codificato nella crescita del suo Pil ma, al contempo, fragile e provato da un consistente deficit pubblico, sul quale benefici hanno sortito, nei tempi più bui (come, ad esempio, la recessione post Covid), le politiche europee. Quiè stato posto il focus, ossia su come queste evolveranno dopo le recenti elezioni dove a prevalere sono state, negli Stati centrali, le destre nazional sovraniste.
"La conseguenza? Le politiche europee di solidarietà, quelle di cui l'Italia ha beneficiato nel 2020 - ha detto Cottarelli - diventano meno probabili. Ed è per quello che lo spread è aumentato, pur non tantissimo. Senza uno shock, però, noi procediamo con questa velocità di crociera dell'1% annuo di crescita".
Tra inflazione, risparmi, investimenti e stato dell'arte dell'economia della nostra Liguria si è quindi passati al tema vero e proprio della serata. Quesito centrale, quindi, come abbattere quella sensazione, vissuta da parte del cliente e ben esemplificata dal moderatore della serata, il giornalista Enrico Castelli, di essere solamente un numero all'interno di un algoritmo quando ci si presenta all'istituto di credito.
"Le banche si muovono tra stretti vincoli, in un sistema complesso - ha spiegato Berta - Proprio per questo, le persone possono fare molto ma solo partendo dal presupposto che il tessuto in cui operiamo è costituito da rapporti circolari e interconnessi tra loro, vi sono interessi convergenti, condivisi più di quanto si possa pensare; per questo tra le parti bisogna comprendersi, ascoltarsi, capirsi. Noi abbiamo cercato di approcciarci al territorio mettendo al centro la comunicazione, provando a spiegare come ragioniamo. Abbiamo inserito in alcune convenzioni l'impegno a spiegare le nostre logiche, ad esempio come gestiamo il credito. Così il rapporto con la banca cambia: non si è uno di fronte all'altro, ma uno a fianco dell'altro guardando insieme lo stesso orizzonte".
Oltre agli istituti bancari vi sono quindi le entità come Fondazione De Mari, con la loro visione e la vicinanza al territorio: "Per noi che lavoriamo con il terzo settore e le amministrazioni pubbliche, significa costruire una comunità, qualcosa che sia un insieme organizzato con relazioni proficue, confronto, la possibilità di lavorare insieme. E questo si basa sugli uomini" ha detto Luciano Pasquale, riferendosi poi alla centralità che dovrà avere nel futuro, nell'era dell'intelligenza artificiale nello specifico, la figura umana.
Sull'idea di giustizia e le sue interpretazioni nelle scelte politiche si è invece concentrato Cottarelli: "Per me questo concetto significa avere uno Stato che mette i soldi per la sanità, per la pubblica istruzione, perché tutti abbiano una possibilità. Io credo che quest'ultimo punto sia giusto, così come lo sia premiare il merito - ha detto - Non bisogna prima di tutto essere troppo egoisti. A volte chiediamo allo Stato di fare cose che dipendono da noi ma essere generosi con gli altri spetta innanzitutto a noi quando molto spesso vogliamo essere generosi coi soldi degli altri, dello Stato".
Recupero dell'importanza del singolo che non è solo in economia però. Anche se a volte questo porta all'effetto contrario in altri campi, come nella politica: "In questa la personalizzazione non mi piace affatto. Forse una volta si arrivava all'eccesso opposto, quello delle ideologie, ma ora siamo arrivati a paradossi imbarazzanti, come usare il nome dei defunti" ha chiosato Cottarelli, portando l'esempio del motto "Berlusconi presidente" ne logo di Forza Italia. "Io ho tutto il rispetto per Berlusconi, mi è sembrata però assurda questa cosa. E lo fanno anche altri partiti coi loro leader, con la persona che assume più valore delle idee".