Questa mattina si è tenuta un'assemblea sindacale con i lavoratori dello stabilimento Verallia di Carcare, in seguito all'annuncio dell'azienda di una ripartenza del forno con una capacità del 50%.
I rappresentanti sindacali hanno spiegato che la ripresa prevede l'uso di due linee su quattro, implicando che il 50% dei lavoratori non verrà impiegato. Per gestire questa situazione, è stato concordato con l'azienda che tali operai andranno temporaneamente in trasferta, pare fino a settembre, negli stabilimenti del Nord-Est.
Chi non ha mai lavorato in quegli stabilimenti ci resterà per tre settimane, mentre chi vi ha già lavorato sarà trasferito per un massimo di due settimane. Tale organizzazione di lavoro seguirà un sistema di rotazione, coinvolgendo 45 lavoratori: due terzi saranno inviati nel Nord-Est e un terzo nel sito di Dego.
"Durante la riunione, i lavoratori hanno sottolineato l'importanza di mantenere alta l'attenzione sulla situazione fino a quando il forno non sarà operante a pieno regime. Per il momento, tutte le forme di agitazione sono sospese e gli operai di Carcare hanno espresso gratitudine per la solidarietà dimostrata dai colleghi di Dego", spiegano Tino Amatiello, segretario Filtcem Cgil, Corrado Calvanico della Femca Cisl, Edoardo Pastorino della Uiltec e la Rsu.
"Il 1° luglio abbiamo calendarizzato un'assemblea con i lavoratori dello stabilimento di Dego - aggiungono i sindacati - Inoltre, siamo in attesa dell'incontro con i politici e i sindaci della zona per spiegare la situazione che sta vivendo la filiera del vetro in Val Bormida". Un altro punto critico emerso è la mancanza di alta tensione nello stabilimento di Carcare, necessaria per i nuovi forni a basso impatto ambientale.
Intanto, sindacati e azienda hanno raggiunto un accordo quadro per l'assunzione di cinque lavoratori con contratti atipici (interinali o tirocinanti) dello stabilimento di Dego, che saranno assunti al termine dei loro accordi, a condizione che siano idonei.
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