Al Direttore - 12 giugno 2024, 09:34

"Il sindaco Russo, un piccolo Conte di provincia"

I cittadini del Comitato Pensiero Critico - Savona attaccano il primo cittadino

"Il sindaco Russo, un piccolo Conte di provincia"

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera arrivata alla nostra redazione: 

"Ogni mese che passa il nostro sindaco appare sempre più un piccolo Conte di provincia, con cui peraltro condivide la professione, un decisionista senza dubbi. Un leader che non si mette in discussione, una guida che non ammette né inviti né repliche, una macchina lanciata a tutta velocità verso una promozione politica o più facilmente contro il muro della realtà".

"In principio fu la conferma della passerella a raso sulla spiaggia, i cui lavori sono stati recentemente avviati dinanzi a villa Zanelli. Il Sindaco ha difeso a spada tratta il progetto, ignorando pubblicamente gli inviti a riflettere sul destino ineluttabile che la prima mareggiata importante avrà in serbo per i poveri listelli di legno di cui sarà composta (per altro dimezzati per motivi economici come spessore rispetto al progetto originario)".

"Il secondo esempio di cecità di fronte alla realtà è senza dubbio la chiusura del famoso tratto di corso Italia. Da quel giorno la città agonizza nel traffico, i tempi di percorrenza sono quantomeno raddoppiati, piazza Mameli è una camera a gas, ma il nostro piccolo Conte di provincia non accenna alcun dubbio e avanti così".

"Il terzo esempio di sordità al confronto è dimostrato dalle sistematiche assenze ai nostri inviti culturali, ultimo tra tutti l'assenza alla proiezione del docufilm "Non è andato tutto bene" presso la Sala della Sibilla. Abbiamo però notato come si sia felicemente trovato a proprio agio in occasione del primo pride".

"La ciliegina del nostro decisionista di provincia però è una chicca delle ultime ore, la chiusura alle persone e ai cani dell' alveo del Letimbro, per evitare interazioni con i cinghiali. Qui il nostro si è indubbiamente superato, memore dei lockdown e delle zone rosse del suo collega più blasonato, si è lanciato nell'ennesimo sfoggio di potere e di limitazione delle libertà personali. Perché non vietare che venga dato loro del cibo? Perché non far pulire il greto? Evidentemente chiudere è molto meno impegnativo e più autoritario. Non ci resta che attendere il bollettino delle zone rosse e arancioni nei prossimi giorni, in base a dove i cinghiali decideranno di scorazzare. Da ora in poi saranno i cittadini a doversi adeguare alle necessità degli ungulati".

"Se Conte si autodefiní avvocato degli italiani, Russo potrebbe definirsi a pieno titolo quello dei cinghiali".

I cittadini del Comitato Pensiero Critico - Savona

Lettera firmata

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