Curiosità - 05 giugno 2024, 17:50

Da Albenga al cinema: Andrea Filippi interpreta De André nel film su Paolo Villaggio

Un destino segnato dalla passione e dal talento ha portato il giovane musicista e cantante di Schio, che nella città delle torri ha conosciuto Dori Ghezzi e i musicisti di Faber, a compiere un percorso straordinario

Da Albenga al cinema: Andrea Filippi interpreta De André nel film su Paolo Villaggio

Da Schio, in provincia di Vicenza, ad Albenga e da qui… a interpretare Fabrizio De André nel film Rai “Com’è umano lui”, sulla vita personale e artistica di Paolo Villaggio, è stato un attimo, per il giovane musicista e cantante Andrea Filippi.  “Com’è umano lui” , diretto da Luca Manfredi, è andato in onda giovedì 30 maggio alle 21.30 su Rai 1. Il film ripercorre la vita di Paolo Villaggio, interpretato da Enzo Paci, e di conseguenza l’amicizia tra i due grandi artisti genovesi. Ma c’è di più, perché il 24enne vicentino tanto caro agli albenganesi sta per realizzare un sogno ancora più grande. Ma facciamo un passo indietro. 

Ci ha incantato già la prima volta che è apparso alla chetichella, ad Albenga, in occasione dell’inaugurazione di Piazza De André, a ottobre 2022. Non era stato invitato, pochi lo conoscevano fino a quel momento, anche se sui social, aveva già raggiunto un po’ di notorietà. “Mi trovavo a Genova, casualmente avevo portato con me la chitarra – spiega Andrea Filippi ai microfoni di Savonanews -. Ho saputo che ad Albenga ci sarebbe stata Dori Ghezzi e alcuni musicisti di De André. Siccome non avevo ancora conosciuto la moglie di Faber, ho pensato di fare un salto. Mi sono seduto tra il pubblico e, in un momento di pausa, sono andato a fare i complimenti a Ellade Bandini, Laura De Luca e Giorgio Cordini e loro mi hanno riconosciuto. Mi hanno chiesto di cantare insieme ed è stata una sorpresa piacevolissima e inaspettata, perché non c’era nulla di programmato”. E, come accade spesso, da cosa nasce cosa.

Insegnante di musica, concertista, è un talento straordinario. Filippi interpreta le canzoni di Faber, ma non lo imita. Esprime sé stesso attraverso i capolavori del grande cantautore e poeta genovese. E se chiudi gli occhi, mentre lui canta, ti sembra davvero di ascoltare De André. La voce è identica.

“Ho scoperto Faber intorno ai 18 anni – racconta il cantante -. Me ne sono appassionato e ho letteralmente ‘divorato’ tutta la sua discografia. Ha segnato la mia crescita personale, le sue parole mi hanno aperto una nuova visione del mondo. Da qui ho sentito la necessità di portare la sua musica e le sue riflessioni in versi in concerto. Quando è arrivata la pandemia, non ho voluto fermarmi e ho pensato di girare e pubblicare sui social un paio di video mentre cantavo De André. Sono diventati virali e hanno iniziato a conoscermi un po’ in tutta Italia. Dopo la pandemia – prosegue -, sono stato invitato praticamente in tutte le regioni, anche dagli stessi musicisti di Faber, dopo l’esibizione casuale ad Albenga. Grazie a tutto questo, sono stato notato dai produttori del film ‘Com’è umano lui’”.  Così è stato contattato per interpretare Faber, visto che con Paolo Villaggio erano grandi amici fin dall’infanzia. Ma non lo imita assolutamente, “mi darebbe fastidio - dice. Siamo diversi. Ad esempio, io sul palco porto il suo lavoro immenso, ma con la mia personalità, interpreto a modo mio”, puntualizza.

La canzone che lo ha aperto al mondo di Faber? “’Hotel  Supramonte’, che al primo ascolto può sembrare pesante, e invece quanto ne capisci il senso, è una poesia delicatissima e dolcissima. Addentrarmi nel suo mondo, cosa che consiglio a tutti, è stata un’avventura magica, davvero”.

Girare un film, per il giovane artista  non era certo in conto. “È stata la mia prima esperienza cinematografica. Bellissima, artisticamente anche molto interessante, mi ha insegnato molto. Un cambio di prospettive: di solito nei concerti interpreto De André con la musica e i versi, mentre nel film con le parole, ma insomma, cambia il registro ma l’argomento è lo stesso”. 

“Ricorderò la tensione nell’affrontare questa enorme macchina con centinaia di persone che lavoravano per puntarti addosso una telecamera e portarti davanti a milioni di telespettatori – aggiunge -. Ma l’esperienza in sé è stata divertente e simpatica, appena sono riuscito a capire qualcosa di più”. 

Quindi Andrea Filippi ha visto Dori Ghezzi di persona solo due volte, esclusivamente ad Albenga: la prima volta a ottobre 2022 e la seconda in occasione del suo concerto per Ottobre De André nel 2023, questa volta invitato dagli organizzatori, i Fieui di caruggi. “Abbiamo chiacchierato ed è stato bellissimo – racconta -. Ho poi conosciuto anche Cristiano e, sul set del film su Paolo Villaggio, ho lavorato con sua figlia Alice, che mi ha dato preziosi consigli sull’interpretazione di suo nonno”. 

E veniamo al sogno che sta per concretizzarsi: con Cristiano, Alice, Dori ed Enzo Paci, ora Filippi  sta lavorando a un grande spettacolo, “Il nostro amico fragile”, che si terrà il 3 luglio ai Parchi di Nervi a Genova, per commemorare i 25 anni della scomparsa del cantautore genovese. “Sarà un’occasione che ci unirà ancora di più – afferma con soddisfazione, lanciando uno spunto -.

A Genova si fanno alcune cose per ricordare la figura di Fabrizio De André, ma si potrebbe realizzare molto di più, a livello comunale, per dare il dovuto risalto. Sarebbe bello se si investisse maggiormente per questo gigante che Genova ha partorito”.

Questa è una bellissima storia. Un giovane nato proprio quando Faber ci ha lasciato, nel 1999, appassionato al punto da dedicargli il suo talento per contribuire a mantenerne viva la memoria. Ma come si evolverà? “Porto avanti dei progetti dedicati alla figura di Fabrizio De André, con la band “I notturni” e uno spettacolo che si chiama ‘Parole di Faber’ con cui ci esibiamo nei teatri di tutta Italia. Parallelamente, mi esibisco con il Duo De André. La volontà di portare avanti i suoi capolavori in versione live, la musica, i suoi messaggi e i suoi valori, per me è una priorità, perché mi permettono di affrontare tematiche sociali che ritengo molto importanti. Non solo attività concertistica dedicata a Faber, però. Mi piacerebbe un giorno fare qualcosa anche di mio. Ma non ho fretta. C’è tempo”, conclude Andrea Filippi.

Maria Gramaglia

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