Politica - 04 giugno 2024, 17:45

Inchiesta corruzione in Liguria, l’amministrazione Toti non fa passi indietro: respinta la mozione di sfiducia

Dura la contestazione dai banchi della minoranza. Sansa: “Toti non può rientrare qui”, Garibaldi: “Quello del presidente Piana sembra un esorcismo, un mantra”

Inchiesta corruzione in Liguria, l’amministrazione Toti non fa passi indietro: respinta la mozione di sfiducia

L’esito era scontato, ma ora è ufficiale. L’amministrazione Toti, orfana del suo presidente agli arresti domiciliari dal 7 maggio con le accuse di corruzione e falso, va avanti. L’aula, come previsto, ha respinto la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni con l’obiettivo di andare a elezioni anticipate il prima possibile.

Inevitabilmente la discussione è stata caratterizzata da un aspro faccia a faccia tra le parti, arroccate sulle rispettive posizioni senza mai un passo indietro. Fuori dalla sede del consiglio è montata la protesta delle associazioni, in assise è stato letto il messaggio del presidente Toti che non ha usato mezze parole per replicare alle minoranza che lo hanno sfiduciato.

Al termine del dibattito, la votazione: come da previsione, sono arrivati i “no” della maggioranza (18) e i “sì” delle opposizioni (11). Assente in aula Sergio Rossetti, costretto a casa da problemi di salute, che non aveva firmato la mozione ma ne aveva annunciato il voto favorevole.

Una votazione in piena linea con quanto ha detto a margine del consiglio il presidente ad interim Alessandro Piana: “Possiamo andare avanti fino a fine mandato. Abbiamo respinto in modo compatto la mozione di sfiducia e andiamo avanti lavorando con ancora più convinzione e determinazione di prima. Non c'è e non ci sarà nessuna paralisi, come invece auspicano da anni le opposizioni. Al di là di alcuni interventi sopra le righe dai banchi della minoranza, si è notato un certo imbarazzo della stessa nel giustificare una mozione di questo tipo che avrebbero potuto fare in qualsiasi altro momento di questi nove anni”.

Quello del presidente Piana sembra un esorcismo, un mantra - così Luca Garibaldi (Pd - Articolo Uno) ha commentato le parole di Piana - qui non stiamo discutendo del destino di Toti. Il totismo è finito e voi ne siete consapevoli. Voi avete una maggioranza numerica in cui non c’è una maggioranza politica. Il totismo è un’anomalia anche a livello nazionale. La discussione democratica è saltata”.

Toti non può rientrare qui” ha aggiunto Ferruccio Sansa elencando una serie di vicende che hanno visto coinvolto il presidente Toti, citando anche alcuni passaggi delle intercettazioni. “Lascio a voi dire se Toti ha agito con onore, non si può avere la fiducia dopo che si è parlato al telefono con Aldino Spinelli. Chi voterà “no” sceglie una politica immorale, il conflitto di interessi, rimanere attaccato alla poltrona” ha concluso Sansa.

Le reazioni

La maggioranza in consiglio regionale, che ha votato contro la mozione di sfiducia, ha dimostrato un grande senso di responsabilità nei confronti degli elettori che hanno espresso la coalizione di centrodestra e di conseguenza questa giunta regionale. Far cadere un'assemblea democraticamente eletta, e con essa un governo regionale, a seguito di un'inchiesta giudiziaria che non è ancora conclusa sarebbe stato un pessimo segnale. L'attività della Regione, come ha detto anche il presidente ad interim Alessandro Piana, va avanti senza sosta perché dobbiamo proseguire il lavoro iniziato nel 2015 come da mandato degli elettori liguri. In questi anni, insieme al mio predecessore Gianni Berrino, abbiamo fatto un lavoro enorme nel campo del Turismo facendo della Liguria una delle mete più gettonate, nel campo dei Trasporti con i nuovi treni che hanno notevolmente abbassato l'età media della flotta regionale e nel campo delle politiche occupazionali con bonus assunzionali alle nostre imprese, i nuovi Centri per l'impiego e la sottoscrizione di importanti accordi con diversi Comuni e gli Enti bilaterali del terziario e del turismo”. Così l'assessore Augusto Sartori di Fratelli d'Italia a margine del consiglio regionale odierno.  

"La destra oggi in Aula ha snocciolato una serie di panzane tali da far provare imbarazzo anche al più incallito dei bugiardi, dimostrando di non essere in grado o di non voler rispondere a una domanda importantissima: Toti ha governato con disciplina e onore? Ha amministrato avendo ben chiaro l’interesse pubblico o ha favorito l’interesse di parte? La risposta a queste domande per noi è no e dunque ne va da sé che sosteniamo convintamente la mozione di sfiducia al presidente di Regione sospeso perché agli arresti domiciliari”. Così il capogruppo regionale del M5S Fabio Tosi nella dichiarazione di voto di oggi sulla mozione di sfiducia presentata da PD, MoVimento 5 Stelle, Lista Sansa e Linea Condivisa.

Le ricostruzioni fantasiose fatte oggi dal centrodestra fanno il paio con un’ipocrisia da record – continua Tosi con il collega di gruppo Paolo Ugolini -: davvero credono in quello che hanno detto o era l’ennesima messa in scena? Nel dubbio, ricordiamo alla maggioranza che i tagli operati da tutte le Giunte regionali d’Italia erano state imposte dal Governo Monti. Ricordo ai sostenitori del sospeso che la cosiddetta finanza creativa con annessa cartolarizzazione approvata prima di queste amministrazioni era stata condivisa e votata dal centrodestra allora all’opposizione. E ancora, ricordo alla maggioranza che le liste d’attesa sono diventate ingestibili sotto Toti, che per coprire i buchi ha sì versato nel sistema milioni di euro ma lo ha fatto a favore del privato e dunque a perdere. Incapaci qui in Liguria, incapaci a Roma, dove prendono in giro i cittadini erogando somme ridicole per far fronte allo scandalo delle liste di attesa nella sanità. Alla destra ricordo che gli anni del Covid sono stati affrontati senza che l’assessore alla Sanità Toti si degnasse di presenziare alle Commissioni competenti. Incapaci di dire la verità”.

A questo punto, alla maggioranza chiediamo un sussulto di trasparenza: quanti di loro sapevano della condotta del presidente e del suo capo di gabinetto? E chi sapeva, approvava?”, concludono i pentastellati.

"Mi spiace molto non essere riuscito ad essere presente proprio in questa seduta del Consiglio ma sono stato fermato da problemi di salute. Come temuto e previsto, la mozione ha compattato la destra e sarà solo l'occasione per ribadire le consolidate contrapposizioni. Ci sono forti motivazioni politiche perché non solo Toti, ma tutte le forze del centrodestra vengano chiamate alle proprie responsabilità per aver svuotato le istituzioni e aver spostato i centri delle decisioni in altre sedi. Lo avevamo detto in tempi non sospetti: la Giunta ha impedito per la ricerca del consenso di una categoria piuttosto che di un altra, di questo o di quell'amministratore locale, di votare piani obbligatori già predisposti dagli uffici, come quello dei servizi  funerari, o sospeso sine die  leggi come la norma sul gioco d'azzardo. I partiti, l'economia e le istituzioni interagiscono tra loro ma con ruoli ben distinti, e ciò consente a quest'ultime di decidere in modo trasparente nell'interesse collettivo. Al centro dell'intervento che avevo preparato c'era un tema in particolare: bisognava promuovere la diga insieme al piano regolatore portuale e  salvaguardare tutte le funzioni, non immaginare di rendere il porto una piattaforma di container. È l'aspetto più strategico dell'attuale discussione, perché inciderà sul futuro dell'intero Paese per i prossimi 100 anni. Il porto di Genova è poli-merce e ha uno specifico corridoio logistico che va preservato, mentre è evidente che la relazione porto-città va a discapito di quest'ultima senza la soluzione del trasporto su ferro che, sappiamo, non sarà risolto per  un'insufficiente pianificazione della logistica retroportuale. Vigileremo nelle prossime settimane perché non solo si proseguano le opere pubbliche necessarie, ma anche perché non si fermino pianificazioni e politiche che riguardano tutti i servizi pubblici come quelli scolastici, sanitari e di trasporto locale". Lo ha dichiarato il consigliere del Gruppo Misto - Azione Pippo Rossetti, assente alla seduta odierna del Consiglio Regionale per motivi di salute.

"Che barba, che noia. Ma davvero la casa Vianello del centrosinistra è quella vista oggi in aula? Oggi l'opposizione ha certificato il proprio ennesimo fallimento. Come peraltro aveva già facilmente previsto il governatore Giovanni Toti, è stata confermata la totale incapacità di Pd e compagni a confrontarsi sui temi e sui progetti, non sui pregiudizi. Insomma, sotto il giustizialismo niente. L'unico rammarico è per aver perso una giornata di lavori di consiglio. Comprendiamo che l'unico scopo della sinistra sia quello di fermare, di ingessare la Liguria. Lo hanno ripetuto come un mantra, come l'unico ritornello che conoscono. Siamo felici di aver dimostrato, ancora una volta, chi invece è in grado di andare avanti, chi è più coeso che mai. Chi non perde i pezzi". Commenta così la Lista Toti l'esito del consiglio regionale di oggi che ha respinto la mozione di sfiducia a Giovanni Toti.

Redazione

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