Attualità - 04 giugno 2024, 07:30

A Cisano sul Neva il “tesoro” inedito di Guglielmo Marconi: l’erede è Silvano Moreno

Schemi di circuiti, antenne, appunti accartocciati, disegni, vecchie foto, cimeli, ricordi e tanti racconti che ha ricevuto dall’amico Settimo Bruno Albalustro, braccio destro dell’inventore Premio Nobel bolognese, papà della radio

A Cisano sul Neva il “tesoro” inedito di Guglielmo Marconi: l’erede è Silvano Moreno

“Pronto signor Moreno? Ho il televisore che non funziona, potrebbe venire a ripararlo?”. Tutto cominciò così: da una chiamata al tecnico Silvano Moreno di Cisano sul Neva per un intervento di riparazione ad Andora da parte di Settimo Bruno Albalustro, il vero e proprio braccio destro dell’inventore della radio Guglielmo Marconi. Era colui che metteva in pratica le sue idee e i suoi progetti. 

Erano gli anni ’90, quando nacque quell’amicizia tra i due, che portò il radioamatore I1WSM Silvano Moreno a ereditare un autentico tesoro di schemi di circuiti, antenne, appunti accartocciati, disegni, vecchie foto, cimeli e ricordi, alla morte di Albalustro. Fu con un’altra telefonata che lo venne a sapere. “Mi chiamò la figlia per comunicarmelo – racconta Moreno -. Albalustro mi aveva indicato nel suo testamento, così ne divenni erede. Sul momento, non riuscivo a crederci”. 

Oggi Silvano Moreno è un tecnico riparatore di radio e TV in pensione. Radioamatore da più di 50 anni e per sempre. È con grande piacere che racconta ai microfoni di Savonanews, in occasione dei 100 anni dell’invenzione della radio a cura dell’inventore bolognese Guglielmo Marconi e a 150 dalla sua nascita, un assaggio di storia del suo tesoro che custodisce gelosamente nel piccolo paesino della val Neva. 

“Albalustro custodiva questo tesoro marconiano ad Andora, ma nessuno lo sapeva. Vi si era trasferito da Roma per sfuggire alla ‘caccia’ degli agenti segreti inglesi che volevano gli schemi del papà della radio, perché c’era stata una collaborazione. Insieme, grazie a vecchi negativi fotografici in lastre di vetro che riuscii a far stampare ad Alassio, realizzammo un libro con 82 foto inedite con relative didascalie che abbi l’onore di poter mostrare e far autografare dalla moglie di Marconi, la marchesa Maria Cristina”. 

Grazie all’amicizia con Settimo, Silvano è venuto a conoscenza di tanti dettagli e curiosità. “Come quel giorno in cui mi raccontò di quando negli anni ’30 erano in navigazione a bordo dell’Elettra, la nave laboratorio per anni teatro di importanti esperimenti di radiocomunicazione, al largo del Portogallo, e stava studiando, già allora, l’invenzione la batteria a idrogeno, o di come ebbe l’intuizione di inventare il radar, nato casualmente o di come il ‘raggio della morte’, così chiamato da Mussolini per sterminare il nemico, in realtà, come riuscì a dimostrare l’inventore, non era nocivo e aveva lo scopo di salvare le vite e non di sterminarle”.

Tra le foto di archivio spuntano gli impianti di radiotelecomunicazione tra Castel Gandolfo, residenza estiva del Papa, e la Città del Vaticano, ma anche l'impianto del Santuario di Rapallo realizzato dentro ad un chiosco di frutta e verdura che Marconi aveva pagato una fortuna negli Anni Trenta. 

Non solo documenti e testimonianze materiali, quindi, ma anche racconti affascinanti sulla nascita delle sue invenzioni, sulle sue intuizioni, persino fatti personali. “Ad esempio, il celebre inventore ebbe un gravissimo incidente proprio in Liguria, durante un viaggio verso Genova, che gli causò la perdita dell’occhio destro. Marconi, inoltre, soffriva di angina pectoris, aveva avuto attacchi di cuore. La sera del 19 luglio 1937 – racconta -, ebbe una forte discussione con il suocero, che lo finanziava per le sue ricerche, in seguito al quale ebbe un infarto. Nella notte poi, ebbe un secondo infarto che gli fu fatale”. Il grande inventore morì infatti il 20 luglio 1937 alle 3.45. In segno di lutto, quello stesso giorno, le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.

“Sono stato molto fortunato a poter ricevere questo straordinario tesoro di informazioni e testimonianze del suo genio. Sono onorato e mi fa piacere raccontare i particolari dell’uomo e dell’inventore che ha connesso il mondo”, conclude Silvano Moreno.

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874. Lo sviluppo di un efficace sistema di telecomunicazione a distanza via onde radio, la cui evoluzione portò allo sviluppo della radio e della televisione e in generale di tutti i moderni sistemi e metodi di radiocomunicazione che utilizzano le comunicazioni senza fili, gli valse il premio Nobel per la fisica nel 1909. Inoltre, gli furono conferite sedici lauree honoris causa, venticinque onorificenze di alto rango e tredici cittadinanze onorarie.

Maria Gramaglia

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