Oggi, 3 giugno è la Giornata mondiale della bicicletta, istituita dalle Nazioni Unite nel 2018. Pratica la motivazione: promuovere l’utilizzo di un "Mezzo di locomozione sostenibile, economico, sano e alla portata di tutti". E ancora: "La bicicletta può essere uno strumento per lo sviluppo e un mezzo non solo di trasporto, ma anche di accesso all’educazione, al rispetto dell’ambiente e allo sport". Alle due ruote sono dedicati collezioni, musei, competizioni sportive e il turismo “ecologico”, attento alle bellezze naturali e artistiche del territorio.
Storia della bicicletta
La prima idea di bicicletta è attribuita a Leonardo Da Vinci, come attesta un disegno a matita e carboncino, risalente al 1493 e contenuto nel Codice Atlantico. Il grande genio pensò a una macchina con due ruote, un’asse di legno che le teneva assieme, un manubrio e una specie di catena che collegava i pedali alla ruota posteriore.
Bisognò però aspettare 324 anni perché la bicicletta si concretizzasse nell’invenzione del barone tedesco Karl von Drais nel 1817, che la battezzò “laufmachine” (macchina da corsa). In onore del suo inventore molti la chiamarono draisina o draisienne in francese. Due anni dopo, nel 1819, arrivò anche in Italia.
Costruita in legno, con le canoniche due ruote, la bicicletta era inizialmente priva di pedali, mentre lo sterzo consisteva in una leva anziché un manubrio: per spostarsi era dunque necessario spingersi con le gambe, camminando da seduti.
La svolta arrivò nel 1885, quando gli inglesi Sutton e Starley fondarono la loro casa costruttrice, lavorando ad un modello migliore, con l’adozione della trasmissione a catena e il ridimensionamento delle ruote. Quasi un secolo dopo, nel 1970 in America Gary Fischer inventò la mountain bike, che arrivò in Italia nel 1985 con il nome di rampichino.