Politica - 29 maggio 2024, 08:58

Gli agricoltori incontrano i candidati sindaco di Albenga, Coldiretti Savona: "Servono proposte oltre le promesse"

Da innovazione tecnica a sburocratizzazione, i temi trattati in campo agricolo

Gli agricoltori incontrano i candidati sindaco di Albenga, Coldiretti Savona: "Servono proposte oltre le promesse"

 

Si è tenuto ieri pomeriggio, martedì 28 maggio – presso gli uffici di Coldiretti di Albenga – l’incontro al quale hanno preso parte gli agricoltori del territorio insieme al consiglio sezionale per incontrare i candidati sindaci alle elezioni di Albenga 2024. Premessa dell’incontro è stata il bisogno di un ascolto attento e costante nei confronti di coloro che abitano la zona e la vivono ogni giorno lavorando su campi, orti e terreni.

La piana di Albenga, infatti, si caratterizza per un comune indirizzo produttivo: quello agricolo. Nello specifico, l’areale che si estende per la maggior parte sul territorio amministrativo albenganese si contraddistingue a livello internazionale per la produzione di piante ornamentali e aromatiche in vaso, al fianco di produzioni agricole e frutticole.

L’impatto è da definirsi europeo per gli altissimi numeri delle produzioni, che rendono la Piana di Albenga un centro nevralgico di rilievo per l’intera penisola. Parliamo sia di produzioni storiche di floricoltura in vaso – come la margherita, simbolo di oltre 30 anni di tradizione territoriale e indotto da oltre 30 milioni di vasi. Ma anche produzioni in costante sviluppo, la cui crescita è resa possibile anche e soprattutto grazie a un interesse sempre maggiore da parte dei paesi del centro-nord Europa. Un esempio? Le cosiddette “aromatiche”, che vantano a oggi oltre 115 milioni di vasi. Le produzioni di rilievo toccano anche altri ambiti: dal Basilico Genovese DOP, passando per le olive da Olio di Riviera Ligure DOP, fino al settore vinicolo con vitigni autoctoni riconosciuti a livello internazionale che danno vita agli omonimi vini in Denominazione: vermentino, pigato, rossese.

Tutto ciò racconta due storie intrinsecamente legate: quella di un territorio dalla profonda vocazione agricola e quella di una comunità che da decenni gli ruota intorno, generando eccellenza produttiva e innumerevoli posti di lavoro. Un settore con cifre produttive del genere, infatti, muove un numero di persone profondamente impattante per tutta la comunità locale: parliamo di circa 1000 imprese agricole che creano occupazione per oltre 3000 lavoratori, tra tempi indeterminati e contratti stagionali.

La filiera, così presentata, parrebbe già ben strutturata: purtroppo però, molte coltivazioni soffrono ormai da anni di una relativa bassa redditualità. Ciò è dovuto a una mancanza, in primis, di innovazione tecnica. “A tal proposito, per esempio sul settore idrico, abbiamo proposto di creare piccoli invasi di raccolta dell’acqua piovana per poi renderla disponibile nei momenti siccitosi: un passo, questo, fondamentale per la programmazione futura del settore agricolo e dei settori che a cascata ne vengono coinvolti, come quello del turismo”, commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona. L’innovazione, poi, non può prescindere da una sburocratizzazione delle pratiche di settore: “Innanzitutto, parliamo di tempi. Oggi un agricoltore che desidera realizzare un nuovo pozzo deve aspettare almeno 4 anni per concludere l’iter burocratico. È mai possibile?”, aggiunge Micaela Pizzo, Presidente di Sezione di Albenga.

Oltre a questo, va sottolineata una scarsa riconoscibilità sul mercato, dovuta a una concorrenza sleale da parte di produzioni non italiane, che creano i presupposti per una domanda incostante e conflittuale di stagione in stagione. Una delle prime conseguenze di ciò è il crescente problema della gestione dei vasi invenduti, dovuto alla volubilità della domanda di mercato. “A tal proposito abbiamo chiesto un’apposita area di raccolta e smaltimento, specificando come la cosa possa giovare al Comune stesso, che potrebbe produrre dagli scarti di terriccio e resti agricoli un compost da rioffrire alle aziende.”

Di fianco ai problemi burocratici e a quelli di concorrenza sleale, poi, va sottolineata una limitazione geografica: la Liguria in generale detiene una SAU (Suolo Agricolo Utilizzabile) molto basso. L’areale ingauno rappresenta il fiore all’occhiello dell’intera regione, ma continui investimenti infrastrutturali a discapito di superficie agricola stanno seriamente compromettendo il mondo agricolo, oggi indignato dallo spostamento della ferrovia verso l’entroterra. Coldiretti, relativamente al progetto ferroviario che sacrificherà il 10% dell’attuale superficie agricola, è per il raddoppio, sì, ma lasciando i binari nell’attuale sito, così come è stato fatto da Finale Ligure fino a Genova.

Il bisogno di equilibrio, di coesione territoriale, di programmazione e di valorizzazione di una filiera locale sono dunque i temi intorno a cui ha ruotato il dibattito politico tenuto il 28 maggio. “Il mondo produttivo agroalimentare di Albenga è caratterizzato da una palese territorialità che non solo va presa in considerazione maggiormente, va proprio celebrata e dunque elevata,” concludono Grenna e Ciotta. “Per questo abbiamo deciso di condividere i dossier principali delle produzioni agroalimentari albenganesi: l’auspicio è che la prossima legislatura amministrativa sia in grado di favorire le imprese locali nel proprio percorso di crescita e di consolidamento economico".

 

Redazione

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