Al Ministero delle Infrastrutture si starebbe già parlando della nomina del presidente dell'Autorità di Sistema Portuale, dopo l'inchiesta che ha coinvolto il suo ex presidente Signorini e che vede indagato l'attuale Commissario Paolo Piacenza.
Un'azione da parte del ministero che contribuirebbe a garantire una guida all'ente porto ora in una situazione che preoccupa seriamente gli operatori portuali savonesi.
Anche la Compagnia Portuale di Savona concorda con le preoccupazioni espresse dall’amministrazione e dai terminalisti savonesi. La preoccupazione è che la tempesta giudiziaria in atto porti al blocco dell’attività portuale e di tutti i progetti in atto decisivi per il mantenimento e lo sviluppo dei traffici.
"E’ indispensabile prima di tutto che venga garantita la funzionalità dell’AdSP dal punto di vista amministrativo e gestionale - spiega il Console della Pippo Rebalgiati, Stefano Giusto - Serve chiarezza su come va avanti l’ente regolatore che deve svolgere un ruolo fatto anche di riunioni, delibere, accordi. Oggi non sappiamo se il Comitato di gestione può essere convocato e deliberare. Ci sono adempimenti burocratici che non possono essere bloccati per tempi lunghi".
Allo stesso modo tutta una serie di progetti relativi allo sviluppo del porto di Savona-Vado non possono subire rallentamenti, pena la perdita di traffici e competitività dell’intero sistema.
"Senza cercare scorciatoie e nella massima trasparenza - prosegue Giusto - è necessario garantire a tutti i soggetti che operano in porto di avere interlocutori seri, credibili e nelle condizioni di garantire il regolare funzionamento dell’AdSP. Una situazione di incertezza, o peggio di paralisi, rischia di avere effetti devastanti per l’attività portuale che è anche un volano decisivo per l’intera economia del territorio savonese".