"Il quadro che emerge dall’inchiesta che coinvolge Toti è desolante e inaudito. Al di là della vicenda giudiziaria, che farà il suo corso, siamo di fronte a un dato politico inequivocabile: la fine di un ciclo politico decennale che da anni contrastiamo".
È un affondo vero e proprio quello di Roberto Arboscello, consigliere regionale del Pd, relativamente all'inchiesta sulla Regione.
"Il metodo di governo di un centrodestra che ha anteposto gli interessi economici alla politica e le necessità particolari di pochi al bene comune di tutta la cittadinanza ligure. Un modus operandi che non è più accettabile - aggiunge Arboscello - Lo abbiamo visto con il rigassificatore di Vado Savona, dove, per l’interesse del singolo, Toti, nel silenzio e in accordo con tutto il centrodestra, che mai si è opposto in consiglio regionale, si sarebbe passato sopra un intero territorio a discapito di cittadini e imprese. Ora bisogna cambiare pagina, e in fretta, avviare un vero percorso di rigenerazione, aggregando le forze politiche e della società civile nel nome della dignità e della trasparenza".
"Toti deve dimettersi perché il rischio è la paralisi della Regione. Le sfide da affrontare sono tante e non rinviabili, dal PNRR alle infrastrutture alla sanità, con l’ospedale di Albenga, ad esempio, dove Toti ha spinto per un iter di partenariato pubblico-privato, ma ora nessuno si prenderà la responsabilità di proseguire quell’iter e la mancanza di risorse regionali impedirà di utilizzare l’ospedale come struttura pubblica, con conseguenze che avranno ricadute su tutti i cittadini del ponente. La Regione deve andare avanti e non rimanere arroccata su un vicepresidente reggente. Per questo bisogna andare al più presto a nuove elezioni, lo abbiamo detto fin da subito e lo ribadiamo" conclude il consigliere regionale e vicecapogruppo PD in Regione Liguria.