Attualità - 11 maggio 2024, 10:08

"L'acqua salata non va pagata". Il giudice di pace condanna Rivieracqua a un maxi risarcimento

Secondo la sentenza, ai cittadini rimborsi stimati in circa 20 milioni per "somme indebitamente pagate" e l'acqua in bottiglia comprata. Assoutenti, Onda Ligure e Comitato acqua cara in bolletta esultano: “Tutelati gli interessi degli utenti”

"L'acqua salata non va pagata". Il giudice di pace condanna Rivieracqua a un maxi risarcimento

Dopo due anni di battaglie e manifestazioni da parte di Assoutenti, Onda Ligure e Comitato "acqua cara in bolletta" è arrivata nella giornata di ieri (10 maggio, ndr) la pronuncia del Giudice di Pace di Savona, Maria Clementina Traverso, che ha messo in risalto "il grave inadempimento nell’erogazione del servizio dell’acqua da parte di Rivieracqua S.p.a, condannandola non solo alla restituzione delle somme indebitamente riscosse durante il periodo di crisi idrica ma riconoscendo il diritto degli utenti ad esigere il risarcimento del danno per aver acquistato bottiglie di acqua minerale a causa della non potabilità dell’acqua stessa e al rimborso dei corrispettivi pagati per la depurazione dal 2017".

A spiegarlo, in una nota, sono le tre associazioni di consumatori per le quali questa sentenza "fa ben sperare i cittadini andoresi dopo anni di sofferenza per l’acqua salata e la mancata depurazione dei reflui che li ha colpiti nelle estati del 2022 e del 2023".

L’avvocato Giulio Muzio, legale di Onda Ligure - Consumo&Ambiente e Assoutenti si ritiene pienamente soddisfatto "del risultato conseguito e della sensibilità dimostrata dall’organo giudiziario per la tematica della tutela dell’acqua come bene comune e dell’ambiente".

Da uno studio realizzato dalle tre associazioni di consumatori emergono le seguenti stime di spese risarcitorie (oltre che quelle legali): 12mila utenze interessate, rimborso medio per ciascuna utenza circa 2000 euro e oltre 20 milioni di euro di richiesta complessiva.

Un percorso, quello che arriva fino alla sentenza di ieri, costellato di battaglie e richieste "nell’interesse dei cittadini danneggiati - assicurano le tre associazioni di consumatori -. Un importante passo nel luglio del 2023, quando le associazioni, con il sostegno del sindaco di Andora Mauro Demichelis, chiesero alla società idrica la moratoria delle bollette per gli utenti di Andora, evidenziando che cittadini e attività non potevano pagare per un servizio non goduto".

"Altro passo decisivo, a gennaio 2024 - ricordano ancora -, la proposta da parte delle associazioni di un protocollo risarcitorio che evitasse le azioni legali. Fino alla storica sentenza di ieri".

"Facciamo nuovamente appello all’Ato e a Rivieracqua - commenta Furio Truzzi, presidente ligure di Assoutenti - a sottoscrivere il protocollo risarcitorio per evitare una raffica di cause a tutela degli utenti e inoltre auspichiamo la sospensione immediata dei corrispettivi per la depurazione sin dalla prossima bolletta come attuato nelle società idriche nell’Ato genovese".

Le associazioni Assoutenti e Onda Ligure Consumo & Ambiente sul tema dei corrispettivi di depurazione intendono avviare iniziative a tutela degli utenti dei comuni di Alassio, Albenga, Pietra Ligure e la Val Maremola sull’esempio di quanto raggiunto con Iren e Ato genovese per gli utenti di quei territori.

Redazione

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