Erano le 10,30 di 79 anni fa quando una tremenda esplosione fece collassare la galleria Valloria e parte del promontorio che la sovrasta. I morti accertati al momento erano 59 morti più 27 dispersi. L'esplosione era stata causata da materiale esplosivo contenuto in una grotta presente nel tunnel che alcuni bambini e ragazzini avevano maneggiato per gioco.
Le cronache di allora parlano di duemila tonnellate di esplosivo, più armi e mine, abbandonate dopo la Liberazione dai tedeschi. Secondo i testimoni di allora l'esplosione sarebbe stata innescata da una torcia che uno dei ragazzini aveva in mano.
Quel giorno Savona si è così ritrovata, a poco tempo dalla fine della guerra, in una situazione di dolore e morte che che pensava di avere ormai chiuso. Alcuni dei resti delle vittime furono addirittura trovati dopo anni come descrivono le cronache del tempo. Un ritrovamento, nell'ottobre del 1948 fu quello fatto da alcuni operai del Cantiere Campanella sotto la galleria stradale. I resti erano quelli di uno studente diciassettenne, Carlo Aste, di Albissola.
La galleria fu poi ricostruita e oggi a ricordare quell'evento tragico resta la targa a ricordo delle 86 vittime, sulla galleria, a Ponente. Sopra all'ingresso di Levante della galleria, invece, c'è lo stemma lo stemma civico di Savona, che era sul Palazzo di Giustizia di piazza delle Erbe prima che fosse distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.