L’11 aprile torna la Giornata Nazionale del mare, una ricorrenza fondamentale per sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza delle nostre coste, formare cittadini attivi e consapevoli, e diffondere sempre più la cultura che ruota intorno al mare, immensa risorsa ambientale ed economica. Ora, la domanda è: chi ne protegge gli ecosistemi?
Per difendere il mare occorre valorizzare il ruolo di coloro che ne rappresentano la forza trainante. Il mare non è solo un luogo, bensì un vero e proprio habitat dove ecosistemi diversi vanno monitorati costantemente e rispettati nello stato di salute della fauna e nella pulizia dei fondali. I pescatori sono dunque custodi di un patrimonio sconfinato e vere e proprie “sentinelle”, guardiani di un faro che si riflette sulle vite di tutti noi.
“Come gli agricoltori per la terra, anche i pescatori sono i primi ambientalisti – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, presidente di Coldiretti Liguria e delegato confederale –, sono loro a ‘leggere’ quotidianamente lo stato di salute del mare e a preservarne l’ecosistema, poiché è da questo equilibrio che dipende la loro attività, potendo peraltro contare su una flotta che, solo in Liguria, conta di 490 imbarcazioni e 2000 lavoratori”.
In occasione della giornata del mare 2024, inoltre, Coldiretti Impresapesca Liguria ha organizzato una serie di incontri tra la Capitaneria di porto e l’Istituto Superiore Nautico San Giorgio, tenuti nelle giornate 8,9,10 aprile. Presso il Mercato dei Pescatori Coldiretti di Calata Vignoso, in Darsena, gli studenti hanno potuto scoprire le tradizioni di pesca che contraddistinguono la marineria ligure grazie agli interventi dei pescatori di Genova. Inoltre, gli agenti della Capitaneria hanno spiegato i controlli che effettuano sul comparto pesca professionale e sull'intero settore ittico.
“Attività strutturate di tipo didattico-educativo come queste permettono alle generazioni più giovani di migliorare la propria conoscenza del mondo marino, nelle sue forme più ampie - spiega Daniela Borriello, Responsabile Nazionale Coldiretti Impresapesca -. Capire il ruolo dei pescatori come custodi del mare è fondamentale per la diffusione di normative come la legge ‘Salva mare’ – prosegue – sulla quale è ora importante accelerare sui decreti attuativi per dare piena applicazione alla norma, a partire dalla diffusione di isole ecologiche in tutti i porti italiani”. I pescatori possono infatti contribuire a tenere puliti i mari riportando a terra la spazzatura recuperata durante l’attività di pesca. Una possibilità, questa, che prima della ‘Salva mare’ era di fatto di difficile applicazione, vista la poca chiarezza delle norme. Una volta svuotate le reti, i pescatori, possono così dividere il pescato dal materiale plastico eventualmente trovato che viene prima stoccato a bordo e poi consegnato nei porti al loro ritorno– conclude Borriello -. Negli ultimi tempi sono nati in questa ottica anche diversi progetti con il coinvolgimento di associazioni”.
Il mare va tutelato e per farlo serve investire sui custodi che ogni giorno, nonostante il periodo di aumento sproporzionato dei costi, continuano a scegliere di salpare al largo per portare a riva i frutti di una gestione e conservazione sostenibile del nostro ambiente marino.