A pochi giorni dalla pubblicazione dei dati Istat sull'occupazione in Liguria, Sinistra Italiana e Verdi hanno affrontato proprio le tematiche del lavoro nel convegno "Realtà produttiva di oggi e prospettive future", nei giorni scorsi a Genova, con il Senatore Tino Magni, le testimonianza di tre lavoratori Sonia Testa, Massimilano Milone e Mirco Gaggero.
I temi affrontati sono stati: “Deindustrializzazione e povertà” con Antonio Caminito, “Il lavoro precario” con Alfredo Pongilione, “Il lavoro povero” con Massimo Filippini,” Lavoro e sicurezza” con Federico Pezzoli. L'incontro, preceduto dai saluti di Luigi Fasce di Europa Verde e l'introduzione di Gabriella Branca, presidente dell'Assemblea nazionale di Sinistra Italiana, è stato moderato da Lorena Lucattini (Sinistra Italiana Genova).
Secondo l'Istat, nel 2023 gli occupati in Liguria sono cresciuti del 2,7% rispetto al 2022 (in crescita anche sul territorio nazionale). Il tema, però è quale tipo di occupazione, perché a crescere è proprio il lavoro definito "povero" e precario come hanno denunciato le organizzazioni sindacali e i partiti di centrosinistra.
"Abbiamo fatto alcuni appuntamenti a livello generale - spiega Gabriella Branca - con la Federazione di Genova e in collaborazione anche con diversi partiti politici, Pd, del Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Camera del lavoro di Genova. Nell'ultimo incontro, la prima parte è stata dedicata alle analisi di quelle che sono le tematiche principali del lavoro, attraverso alcuni rappresentanti dei sindacati e testimonianze di persone che hanno raccontato la loro esperienza in categorie diverse".
Il quadro che ne è emerso è caratterizzato da una manifattura che regge ma sempre più debole e un lavoro che è povero e mal pagato, con le prevedibile ricaduta sulle diseguaglianze sociali.
"Riteniamo che quello del lavoro sia un tema essenziale - prosegue Branca - Soprattutto in un momento come questo in cui tutti i diritti fondamentali sono sotto scacco. Il diritto al lavoro è uno dei fondamenti della nostra Carta costituzionale perché afferisce alla dignità delle persone. L'abolizione dell'Articolo 18 ha sicuramente tolto una fetta enorme da questo punto di vista; il lavoratore è più debole, può essere schiacciato e ricattato e non ha le tutele che poteva avere prima. In più abbiamo un lavoro sempre più precario e sottopagato, con dati confermati dall'Istat sulla povertà delle persone usciti recentemente. Mancano politiche sull'occupazione e per quelle persone che escono dal mondo del lavoro".
Insomma i dati Istat vanno letti con la chiave non solo della quantità delle unità lavorative ma anche della qualità degli impieghi e della natura dei contratti
"Il dato reale Istat - aggiunge Branca - riguarda in realtà occupati in lavori part time o a tempo determinato, e da questo punto di vista non c'è una visione completamente serena. A livello più generale non si è stati in grado di gestire temi come la globalizzazione e la digitalizzazione e andiamo incontro ai nuovi fenomeni senza aver pensato a questa fase. Chiudiamo le grandi aziende come l'Ilva ma non abbiamo pensato di costituire qualcos'altro".
Legate al tema del lavoro c'è poi quello della sicurezza. In Liguria lo scorso anno sono state quasi 20 mila le denunce di infortunio sul lavoro nel 2023, con 22 vittime sul lavoro, 1041 sull'intero territorio nazionale.
"La salute è un altro diritto costituzionale sotto scacco, lavoro e sicurezza come dimostrano questi gravissimi infortuni mortali sono uno stillicidio terrificante, legato al tema di appalti e sub appalti è stato probabilmente sottovalutato. Non esiste poi possibilità da parte del ministero stesso del lavoro di fare delle ispezioni più frequenti nei vari mondi del lavoro".