Attualità - 21 marzo 2024, 11:25

Concessioni demaniali, ricorso al Tar di 15 stabilimenti balneari: il Comune di Celle si oppone

Al Tribunale Amministrativo Regionale si è appellato anche Cala Cravieu e il Sib. Impugnate due delibere di giunta

Concessioni demaniali, ricorso al Tar di 15 stabilimenti balneari: il Comune di Celle si oppone

Il Comune di Celle resisterà in giudizio al Tar della Liguria dopo il ricorso di 15 stabilimenti balneari cellesi, Cala Cravieu e il Sindacato Italiano Balneari sulla proroga delle concessioni fino alla fine del 2024.

I concessionari delle aree demaniali marittime cellesi e il Sib, avevano presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale Ligure per l'annullamento di due delibere di giunta del novembre e dicembre 2023.

"Come è noto, con specifico riferimento alle procedure di affidamento di tali concessioni, su un piano sovranazionale, le concessioni demaniali marittime per finalità turistiche e ricreative rientrano nell'ambito di applicazione dell'art. 12 della direttiva 2006/123/CE - viene spiegato dal Comune -  La direttiva Bolkestein, in attuazione dell'art. 49 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, ha dettato disposizioni comuni agli Stati membri in materia di servizi, perseguendo l'obiettivo di integrare i mercati nazionali che presentavano tra loro profonde disomogeneità. Il legislatore italiano, con riferimento alle concessioni demaniali in questione, non si è mai completamente adeguato ai principi di diritto comunitario espressi dalla direttiva e dalla giurisprudenza della Corte di giustizia e, con successivi interventi normativi, ha disposto la proroga automatica e generalizzata delle concessioni demaniali in corso (in particolare, l'art. 1, commi 682 e 683, legge n. 145 del 2018 aveva prorogato le concessioni fino al 31 dicembre 2033) tanto che l'Italia è stata oggetto di procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea".

"In questo quadro di incertezza proliferano i contenziosi amministrativi ma viene sempre ribadito il principio secondo cui il diritto dell'Unione impone che il rilascio o il rinnovo delle concessioni demaniali marittime awenga all'esito di una procedura di evidenza pubblica, con conseguente incompatibilità della disciplina nazionale che prevede la proroga automatica ex lege fino al 31 dicembre 2033 delle concessioni in essere. Le concessioni demaniali marittime sono pertanto scadute il 31 dicembre 2023 ed il Comune entro tale data ha adottato la delibera G.M. n. 130 per prevedere le modalità di rilascio delle nuove concessioni, stante l'assenza di indicazioni da parte dello Stato Italiano ed anche della Regione Liguria" continuano.

I ricorsi presentati dai concessionari si concentrano sulle procedure di evidenza pubblica che a loro avviso devono essere avviate solo in caso sia accertata la "scarsità della risorsa naturale" e "l'interesse trans-frontaliero certo" ed entrambe queste condizioni non sarebbero state verificate dal Comune;  viene contestata l'ipotesi di parametrare l'indennizzo da corrispondere al concessionario uscente, in caso di mancata assegnazione della concessione, al solo valore degli investimenti non ancora ammortizzati, mentre secondo i ricorrenti questo dovrebbe essere commisurato al valore di mercato, o comunque al valore reale del bene; viene contestata l'ipotesi di fissazione del termine del 31 dicembre 2033 per le future concessioni, in quanto si dice che la loro durata deve essere determinata in base agli investimenti proposti; viene contestata la predeterminazione dei criteri assunti dal Comune per la valutazione delle istanze.

"E' pertanto necessario costituirsi in giudizio per opporsi ai ricorsi anche perché al momento non si hanno notizie di possibili interventi legislativi che vadano a risolvere i dubbi ed i contenziosi in corso, mentre la data del 31 dicembre 2024, oltre la quale non potranno più essere rilasciate le suddette concessioni è purtroppo vicina" concludono dal Comune di Celle che ha affidato l'incarico ad un legale.

Luciano Parodi

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