Continua a far dibattere i consigli comunali del savonese l'ordine del giorno proposto dall'ente Provincia di Savona con cui Palazzo Nervi chiedeva alle diverse amministrazioni locali di sostenere il progetto della bretella autostradale Carcare-Predosa.
Durante il consiglio comunale di ieri sera (martedì 19 marzo, ndr) se n'è parlato a Calice Ligure, dov'è stata unanime la scelta dell'assise cittadina di stralciare dall’ordine del giorno il punto.
La motivazione guarda al contenuto del testo proposto che, secondo l'Amministrazione calicese, in realtà va al di là del semplice tratto a cavallo tra le due regioni. "Pur non avendo particolari critiche od obiezioni particolari da muovere nei confronti della realizzazione di tale tratta - spiega il sindaco Comi - non si è potuto fare a meno di notare che nel documento che si sarebbe dovuto approvare veniva espressamente fatto riferimento a quell’opera come propedeutica al proseguimento verso la costa dell’ itinerario".
Insomma, un rilievo simile a quello mosso nelle scorse settimane dal parlamentino di Finale Ligure, che aveva scelto di modificare il testo presentato esplicitando la propria contrarietà alla prosecuzione verso Albenga della nuova ipotetica autostrada. E in similitudine anche a quanto accaduto a Orco Feglino, piccolo centro dell'entroterra finalese, dove la posizione contraria dell'Amministrazione Barelli all'ipotesi in particolare di un tratto che termini proprio a ridosso del Paese è nota da tempo.
"Già in passato la precedente Amministrazione si era espressa contro tale realizzazione ed oggi la posizione di quella attuale conferma la stessa opinione - conferma il primo cittadino calicese - Valuteremo prossimamente un possibile riesame del documento proponendo però alcune modifiche e precisazioni utili a definire ulteriormente la nostra posizione in merito".
"Ribadiamo però oggi con fermezza la nostra volontà di tutela del nostro territorio e delle nostre valli, protagoniste di attività e interessi che mal si accompagnano ad un’opera di tal genere, esprimiamo l’opinione che si debbano trovare soluzioni alternative al trasporto su gomma come peraltro più volte dichiarato in documenti programmatici nazionali costantemente disattesi. Ciò che ci veniva richiesto è chiaramente un atto politico che non ci trova d’accordo e tantomeno disposti ad avallarlo" conclude Comi.