Questa mattina, il CIRA ha tenuto una conferenza presso la propria sede a Dego per illustrare il lavoro svolto negli anni precedenti e i progetti attualmente in corso. La società a totale partecipazione pubblica, composta da 21 comuni soci, che si occupa della gestione del Servizio Idrico Integrato nel territorio dell’A.T.O. Centro Ovest 2 Savonese, includendo acquedotto, fognatura e depurazione.
La società ha delineato le sue mansioni, che spaziano sia in ambito tecnico che amministrativo. Tra le attività tecniche figurano la progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione delle reti e degli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione, nonché il controllo della qualità dell'acqua e degli scarichi. Quelle amministrative comprendono la stipula, modifica e cessazione dei contratti, la misurazione e registrazione delle prestazioni, e la fatturazione.
Relativamente all'acquedotto, il CIRA gestisce 13 comuni, fornendo servizio a 12.380 utenze idriche e servendo una popolazione residente di 18.484 persone. Nel corso del 2022/2023, si è registrato un tasso di perdite idriche pari a circa il 45%, con una perdita idrica lineare di circa 8 mc/km/giorno. Per quanto riguarda la fognatura, gestisce 16 comuni, servendo una popolazione residente di 36.431 persone. Nel corso dell'anno, è stato registrato un volume di processo annuo di 2.744.293 mc, con una lunghezza totale della rete fognaria di 324 km, di cui 267 km fognatura "nera" e 57 km fognatura "mista", oltre a 26 km di collettore principale.
Nel 2023, il CIRA ha eseguito complessivamente 660 interventi sulle reti, per un totale di oltre 890mila euro. Di questi, 528 interventi sono stati dedicati alla manutenzione dell'acquedotto, con un costo superiore a 709mila euro, mentre 132 interventi sono stati realizzati per la manutenzione della fognatura, per un totale di oltre 181mila. Rispetto all'anno precedente, si è notato un aumento sia nel numero di interventi che nei costi associati, indicando un impegno costante nella gestione e nella manutenzione delle reti.
Durante la conferenza, sono stati presentati alcuni interventi già completati, tra cui i lavori di manutenzione alle opere per derivare acqua ad uso potabile dal subalveo del torrente Bormida di Pallare, in località Romana nel comune di Bormida, con un costo di 133mila euro, finanziato tramite tariffa e concluso a dicembre 2021. Un altro progetto rilevante è stato il lavoro di estensione della rete acquedottistica tra Bormida e Carcare, in località Romana Bormida (89mila euro), finanziato tramite tariffa e realizzato nel corso del 2023.
Inoltre, è stato illustrato il piano degli interventi regionali per contrastare il deficit idrico messo in campo nei comuni di Carcare, Cosseria, Dego, Roccavignale e Millesimo, con sei operazioni infrastrutturali, tre interconnessioni di reti, un nuovo pozzo di emungimento, il potenziamento di captazioni esistenti e la costruzione di un nuovo serbatoio.
Per affrontare la crisi idrica, sono stati proposti interventi chiave, tra cui tre interconnessioni di reti, un nuovo pozzo di prelievo e un impianto di trattamento mobile a Dego, Bormida e Calizzano. Nel quadro del piano nazionale di interventi infrastrutturali e di sicurezza del settore idrico, è stata effettuata la sostituzione di 5.316 metri di condotte idriche per un costo complessivo di 1.765.000,00 euro, nonché la realizzazione di una nuova rete di adduzione idrica con collegamento tra Osiglia e Millesimo.
Tra gli interventi in corso, spicca il piano di mappatura, georeferenziazione e distrettualizzazione delle reti acquedottistiche con la riabilitazione di tratti di rete. Anche se il progetto è stato incluso nel Pnrr, non è stato finanziato a causa della mancanza di fondi. Questo ha portato ad allungare i tempi di realizzazione, poiché sostenuto con risorse interne.
Il piano comprende il rilievo delle reti idriche e la loro rappresentazione tramite GIS, l'installazione di strumenti SMART per la misura dei parametri idraulici, la modellazione idraulica delle reti idriche e la distrettualizzazione delle reti con un controllo attivo delle perdite.
I vantaggi comprendono l'aggiornamento continuo della mappatura della rete, la creazione di un territorio più omogeneo e la maggiore precisione. La cartografia digitalizzata è accessibile ai tecnici di rete tramite dispositivi mobili, migliorando le prestazioni per gli utenti. Inoltre, offre la pianificazione e la tracciabilità delle attività di manutenzione, la conservazione delle segnalazioni, video ispezioni e fotografie, insieme a collegamenti esterni per reportistica e telecontrollo.
Le aspettative comprendono una riduzione del 15% delle perdite idriche entro cinque anni, l'adempimento ai Criteri Ambientali Minimi per il risparmio energetico, l'adesione ai principi di economia circolare, l'integrazione con progetti esistenti di telecontrollo, una rete distrettualizzata al 40% entro tre anni e al 100% entro cinque anni, il miglioramento della qualità della risorsa idrica, nuove assunzioni e strette collaborazioni con imprese edili, officine meccaniche e professionisti esterni.