"Perché Mameli sì e don Gallo no?" Lo ha chiesto Domenico Chionetti, detto “U Megu”, responsabile e portavoce della comunità San Benedetto al Porto, creata da don Gallo a Genova, al sindaco Marco Bucci che in un post annunciava la messa in onda su Rai 1 della fiction dedicata a Goffredo Mameli. Poi anche Vasco Rossi si è espresso in una storia su Instagram: “Solita pratica”.
Come riportato dall’Ansa, la fiction sull'uomo che fu partigiano, prete, difensore dei diritti dei più deboli, sostenitore della legalizzazione delle droghe leggere e molto altro, doveva essere realizzata da Titanus per Rai Fiction. A novembre del 2022 erano già stati definiti 27 giorni di lavorazione in 16 location diverse tra cui la Comunità di san Benedetto al porto, la casa di Bocca di rosa e i caruggi. Ed erano pronte anche 185 pose per complessive 82 persone, fra attori e comparse. Ma poi, non se ne è più saputo nulla.
Sul caso sollevato da La Repubblica, Massimo Veneziano, Ad della controllante Titanus, ha sottolineato che "Rai Fiction non ha annullato il progetto ma lo ha posticipato. Contiamo di poterlo fare quest'anno o al più tardi nel 2025. Nessun retroscena politico, visto che la storia di don Gallo è bellissima e trasversale. Anche a noi non fa piacere questo rinvio ma capisco che far quadrare conti e produzioni Rai Fiction non sia facile".
Gino Rapa, portavoce dei Fieui di caruggi di Albenga, grande amico e sostenitore del prete di strada, contattato da Savonanews ha affermato che “più o meno due anni fa, Domenico Chionetti ci aveva comunicato con gioia e grande entusiasmo che la Rai aveva intenzione di realizzare una fiction sulla vita di don Gallo. Noi ne fummo molto felici, perché siamo stati molto amici di don Gallo, gli abbiamo consegnato il Premio Fionda 2012, ha partecipato diverse volte ad Ottobre De André, devolviamo tutti gli anni alla sua comunità il ricavato di Ottobre De André e continuiamo spesso a usare le sue espressioni, come “nonostante tutto, continuiamo ad essere trafficanti di sogni”, pertanto la notizia ci fece molto piacere”.
“Sapevamo che erano già iniziate le lavorazioni per la realizzazione di quest’opera che prima doveva essere di 3 puntate, poi ridotta a due e infine a una soltanto, forse un po’ più lunga – prosegue Rapa -. Poi sono iniziati a sorgere dei problemi fino ad arrivare, recentemente, alla notizia che questa produzione Rai, affidata alla Titanus , era stata sospesa”.
“C’è chi dice che si tratta del nuovo corso Rai, che non ama figure come quella di don Gallo, ma non abbiamo questa certezza. La motivazione ufficiale parrebbe la mancanza di fondi, ma sembra strano che alla Rai ci siano tali problemi. Francamente, non credo che i costi per la fiction su don Gallo siano stati esorbitanti, anche perché le riprese si sarebbero svolte al massimo nel giro di un mese a Genova. Staremo a vedere. Sicuramente don Gallo ha lasciato una traccia importante e come la Rai ha già dedicato fiction ad altri sacerdoti, speriamo la faccia anche per lui. Noi siamo dalla parte di don Gallo”, conclude Rapa.
Nel frattempo, la politica si è mobilitata, con un’interrogazione depositata dal M5s in Commissione vigilanza Rai, a firma Bevilacqua e Carotenuto, per capire esattamente la vicenda riguardante la fiction su Don Gallo. “Dalla Rai ci aspettiamo assoluta chiarezza – afferma il senatore Luca Pirondini (M5s) -: è inaccettabile che, senza motivazioni credibili e soprattutto verificabili, venga accantonata la serie dedicata a un’icona di tutto il Paese e non solo di Genova. Don Gallo è stato prete di strada, partigiano, simbolo della difesa dei diritti civili, paladino degli ultimi e dei più fragili. È colui che ha saputo coniugare sapientemente Vangelo e Costituzione”.
“Ci aspettiamo dunque che i vertici di viale Mazzini spieghino come mai il progetto sia stato messo in naftalina, nonostante svariate testimonianze abbiano chiaramente fatto sapere che l’iter era avanzato tra sopralluoghi, casting, lista pose e giorni di produzione. A meno che non ci sia un motivo più che plausibile, non possiamo che constatare l’ovvio, e fare nostre le parole di Vasco Rossi: è davvero la 'solita pratica'”.
“Si sta facendo un uso politico del servizio pubblico – chiede Pirondini -? Una eventuale censura della storia di don Gallo non potrebbe comunque mai cancellare la sua instancabile battaglia per gli ultimi. Quegli stessi ultimi, guarda caso, tanto invisi a questo Governo”.
Il senatore, ribadendo il contenuto dell’interrogazione depositata dall’esponente M5S in commissione di vigilanza Rai Dolores Bevilacqua, chiede alla presidente e all’amministratore delegato della Rai “'se confermano l’inesistenza del progetto' o se, invece, 'siano intercorse interlocuzioni tali da far ritenere che vi sia un progetto allo stato solo accantonato e se, conseguentemente, prevedano la realizzazione della fiction e la messa in programmazione'”.