Oggi in Consiglio provinciale si è votata una proposta di indirizzo per impegnare la Provincia a proseguire l'iter per la realizzazione del carcere in Val Bormida. La provincia di Savona è l'unica in Italia ad avere un tribunale, ma non un carcere, da quando è stato chiuso il carcere giudiziario di Sant'Agostino nel 2015 per decisione dell'allora ministro della Giustizia Orlando. Il risultato è che i detenuti savonesi sono distribuiti tra Genova, Sanremo e Imperia, lontani dal luogo di residenza e dai familiari, e con conseguenti disagi in termini logistici.
"Della proposta di realizzare un nuovo carcere in provincia si discute da molto tempo, senza però arrivare mai a qualcosa di concreto. A maggio 2021 è stato votato in Regione un ordine del giorno in cui veniva stabilito che la nuova struttura dovesse essere realizzata in Val Bormida, dal momento che i sindaci sia di Cairo sia di Cengio avevano dato, e continuano a ribadire, la propria disponibilità ad ospitarlo - commenta la consigliera provinciale di Azione Maria Adele Taramasso - Adesso, a ridosso delle elezioni europee e delle amministrative, il tema torna centrale nel dibattito pubblico, ma in questi 3 anni cosa è successo? In quale momento l'iter ministeriale si è incagliato? Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra l'assessore regionale allo sviluppo economico e alla sicurezza e il sottosegretario alla giustizia, in cui si è nuovamente ribadita la necessità di un istituto carcerario sul territorio. Come Azione siamo convinti che questo non sia un tema da campagna elettorale, ma una concreta esigenza della nostra provincia, da perseguire con pragmatismo e coordinazione tra tutti i soggetti coinvolti".
Massimiliano Carpano, segretario provinciale di Azione Savona, aggiunge: "Un nuovo carcere in provincia di Savona, che sia moderno e funzionale, è assolutamente necessario. Il problema nasce dall'aver chiuso il carcere di Savona senza avere già una soluzione alternativa e sostitutiva, e dopo otto anni siamo ancora qui a parlarne. Il nostro obiettivo è quello di promuovere un iter tecnico e comprensoriale per individuare l'area più idonea alla realizzazione della nuova struttura, coinvolgendo i comuni e i soggetti interessati. Nessun pregiudizio nei confronti della Val Bormida: se sarà identificata come il luogo ottimale, lavoreremo per potenziare i servizi, quali il trasporto pubblico. Ma, al momento, la proposta della Val Bormida, è solo un'ipotesi e torna ciclicamente sul tavolo in momenti politicamente strategici".