"Per l'unità di tutti i lavoratori è sempre stato il punto di riferimento nell’azione della Filt Cgil Savona. Quando manca la visione operaia, si è esposti alla strumentalizzazione di chi vuole creare la 'guerra tra poveri' per distogliere l'attenzione dal problema. Le battaglie della scrivente sono contro le frequenti richieste di alcune aziende di 'andare in deroga' al Ccnl, sarà sempre l’azienda la controparte della Filt Cgil, sarà sempre al 'padrone' a cui chiederemo conto".
Comincia così la nota con cui il segretario per i porti della Filt Cgil savonese, Alessio Negro, replica al gruppo di lavoratori di Reefer Terminal che, nei giorni scorsi, avevano criticato il comportamento del sindacato in occasione di un incidente avvenuto nel terminal portuale vadese la scorsa settimana.
"Preso atto che, il 7 febbraio, un 'gruppo di lavoratori' ha ritenuto di esternare le proprie convinzioni attraverso un'iniziativa avviata da un delegato sindacale in uscita dalla Fit Cisl - scrivono dal sindacato -, va evidenziato che non è stato colto il nostro ragionamento che è per la qualità del lavoro e della vita extra lavorativa dei dipendenti di Reefer Terminal".
"L'accordo di secondo livello aziendale viene anche chiamato 'integrativo' perché seguendo le linee guida previste dovrebbe integrare il contratto nazionale migliorando i livelli salariali e organizzativi - aggiunge Negro - in Reefer Terminal avviene altro. Il nostro intervento sull'incidente di venerdì in Reefer Terminal è chiaro e non contiene attacchi ai lavoratori ma alla condizione che subiscono come evidente alla lettura. Vogliamo per i dipendenti di Reefer Terminal più salario a pari lavoro, maggiori riposi e meno flessibilità. Ci preoccupa quanto confermato sullo straordinario: 'Lo facciamo per crearci un aumento di stipendio'. Non è quello il modo secondo noi, non se è una pratica indispensabile".
"Sulla questione sicurezza invece - continua - non capiamo perché sono stati tirati in ballo altri lavoratori che, al netto di essere stata 'parte lesa' nell'incidente, hanno tutt'altra regolamentazione, un organico controllato dal Ministero, con cui devono sopperire alle esigenze del porto, e un'organizzazione di pause turno, riposi settimanali e altre pratiche di tutela della vita lavorativa ed extra lavorativa piuttosto importanti".
"Quanto sostenuto nel comunicato del 7 febbraio, a prescindere dalla paternità di tali idee, pare un tentativo per distogliere l'attenzione dalle questioni dei dipendenti del Terminal - si legge quindi nella nota - è strumentale e sbagliato nei confronti di quei lavoratori che devono lavorare di più per sopperire alla perdita del potere d'acquisto salariale, togliendo spazio alla famiglia e alla qualità della vita. Ci sembra scontato che le deroghe sull'organizzazione del lavoro portuale nel primo porto d'Italia (Genova-Savona) possano essere elemento di debolezza per il rinnovo della Contrattazione Nazionale e per il prossimo dibattito sulla riforma portuale".
"La battaglia in corso, contro le Associazioni nazionali delle controparti, sul rinnovo del Ccnl avrà bisogno della massima unitarietà dei Lavoratori. Recupero salariale, tenuta sull’orario di lavoro e difesa delle prerogative del lavoro portuale contro il tentativo di destrutturare il settore, richiederà la massima incisività delle sigle sindacali e la compattezza dei Lavoratori, partendo dai territori" conclude la nota di Filt Cgil.