"Abbiamo fatto presente di nuovo alla Regione di fare la formazione e che si impongano con il Ministero. Se non si interessano di Funivie di cosa si devono interessare?".
Così i segretari provinciali Cgil e Filt Cigl, Andrea Pasa e Simone Turcotto, al termine dell'incontro con le organizzazioni sindacali avvenuto in Regione con al centro le Funivie dopo la riunione dello scorso 30 gennaio con il commissario unico Paolo Piacenza.
Il bando per la concessione dell'infrastruttura doveva essere realizzato entro la fine del mese di gennaio ma al momento sembra tutto essere fermo al palo. Con i sindacati che chiedono risposte non solo al presidente Giovanni Toti ma anche al vice ministro Edoardo Rixi.
"Toti e Rixi che si parlino e portino avanti le questioni. Per noi è prioritario almeno lavorare sul treno e poi chiaramente sulla ripartenza delle Funivie - puntualizza Turcotto - Dall'1 gennaio 2025 sarà in capo a loro la gestione e i tempi iniziano a essere risicatissimi. Non possono ora far finta di niente. Si devono muovere nel modo più veloce possibile con il Ministero per la formazione e spingere per il bando per l'affidamento della concessione dell'infrastruttura".
"Pretendiamo più autirevolezza da parte della Regione Liguria nei confronti del Ministero, pretendiamo il rispetto defli impegni del presidente Toti a oggi disattesi e diciamo forte e chiaro basta perdere tempo sulla pelle di lavoratori, comunità e dell'intero territorio savonese - conclude Pasa - Infine il Ministero si assuma la responsabilità politica di mettere in campo una soluzione al più presto. In un anno e mezzo solo passi indietro da parte di Salvini e compagnia".
In Regione nel frattempo sono stati ascoltati anche i comuni di Cairo Montenotte e Savona e l'Autorità di Sistema Portuale, insieme ad alcuni consiglieri regionali come Roberto Arboscello.
"Oggi in Commissione Attività produttive sono arrivati rassicurazioni per quanto riguarda l’attività del Commissario straordinario e i fondi, ma siamo ancora di fronte a un’attività ferma e desta preoccupazione l’esito di un eventuale nuova gara di ricostruzione (visto che finora sono andate deserta) - ha detto il consigliere dem in una nota - Permangono criticità che spingono le poche ditte a non partecipare e il dilatarsi dei tempi potrebbe demotivare i gruppi imprenditoriali che sarebbero interessati a prendere in concessione l’opera. Nel frattempo la manutenzione è ferma e si sta perdendo forza lavoro che, per l’incertezza della ripresa, cerca altrove collocazione. In questo modo l’attività si depaupera di personale e professionalità che poi sarà difficile integrare se non si agisce per tempo. La Regione si deve attivare per prevedere delle iniziative di formazione in modo che quando le Funivie saranno ripristinate ci siano competenze già pronte a lavorare. Ad oggi si può contare su 48 lavoratori, mentre a regime ne potrebbero servire circa 100 che vanno formati. Diversamente il rischio è di ritrovarsi con un impianto attivo, ma senza lavoratori sufficienti per farlo funzionare".
"Sarebbe inoltre opportuno - continua il consigliere savonese - attivare al più presto il trasporto su ferro e formare personale per garantire i collegamenti e ridurre i disagi sulla viabilità urbana e autostradale. In commissione abbiamo recepito le preoccupazioni e le sollecitazioni arrivate dai sindacati e dai lavoratori e continueremo a tenere alta l’attenzione in attesa del ripristino di Funivie".
“Abbiamo descritto la situazione di Funivie – ha spiegato l'assessore del Comune di Savona Francesco Rossello – ed espresso tutta la nostra preoccupazione, in particolare per la difficoltà a trovare soggetti che partecipino alla gara”.
Nel pomeriggio di ieri, il commissario Piacenza, in qualità di Commissario unico per il ripristino e gestione di Funivie Spa, insieme al Presidente della provincia di Savona Pierangelo Olivieri, aveva effettuato un sopralluogo tecnico nelle aree di proprietà della società funiviaria per verificare la consistenza e la potenzialità dei parchi logistici ferroviari con l’obiettivo di realizzare un sistema integrato così da estendere l’offerta a diverse tipologie merceologiche movimentate dagli scali di Savona e Vado.
"Credo fortemente nella necessità di ragionare in termini di logistica integrata sulle aree disponibili in Val Bormida a servizio dei porti di Savona e Vado. Non solo per poter consentire uno sviluppo sostenibile del carbone, che rimarrà ancora elemento economico dei prossimi anni, ma per creare aree logistiche integrate nave-treno potenziando, ad esempio, i parchi ferroviari di Bragno - ha puntualizzato il commissario di Funivie e di Autorità di Sistema Portuale - Indispensabile ragionare con tutte le istituzioni e con gli operatori privati per rilanciare la Val Bormida come distretto industriale non solo per lo stoccaggio delle merci ma per la loro trasformazione in beni ad alto valore aggiunto".