Attualità - 27 gennaio 2024, 19:07

Patrick Zaki accolto tra gli applausi a Savona: "I governi aprano gli occhi su casi come il mio" (FOTO)

Sala Rossa e consiliare gremite in Comune per ascoltare l'attivista per i diritti umani detenuto in carcere in Egitto per due anni

Patrick Zaki accolto tra gli applausi a Savona: "I governi aprano gli occhi su casi come il mio" (FOTO)

"Parto sempre dalle persone. Alla fine sono dell'avviso che i governi al potere devono aprire gli occhi su tutti i casi che destano tanto interesse e che vedono coinvolte molti che si trovano e si sono trovati nella mia situazione".

Così Patrick Zaki, accolto da tanti applausi di una Sala Rossa del comune di Savona gremita di tanti giovani e meno giovani, così come i corridoi e la sala consiliare, ha dato il via alla presentazione del suo libro "Sogni e illusioni di libertà. La mia storia".

Il 7 febbraio 2020 il 32enne attivista per i diritti umani, era tornato al Cairo, a casa sua, da Bologna, dove studiava. Si voleva fermare pochi giorni ma le cose non erano andate come previsto. Zaki infatti viene arrestato e resta in prigione per 20 mesi. Bologna, la sua università, l’Italia intera reagiscono e da quel 7 febbraio non smettono di manifestare.

La sua vicenda salirà alla ribalta delle cronache di tutta Italia e non solo. Patrick in questo libro, a cura della Ubik Savona e con la collaborazione di Amnesty International, racconta la sua storia: cosa è successo davvero in quel giorno e nei giorni successivi tra gli interrogatori, l’isolamento, le torture, le carceri. E cosa lo ha tenuto vivo: gli studi, la passione per il calcio, la musica, l’affetto dei suoi cari, dell’amata Reny, di tutta l'Italia.

"Sono stato fortunato ad essere approdato in una città come Bologna, mi sento il più fortunato cittadino egiziano grazie a queste persone che mi hanno supportato e grazie alle quali sono riuscito a riguadagnare la mia libertà" ha proseguito a Savona Zaki.

"La mia notevole fortuna è che ho lavorato per anni per un'associazione che si occupa dei diritti umani e ho analizzato migliaia di casi e sapevo come muovermi, però mi metto nei panni di chi invece si trova in quello che ho vissuto io" continua.

"La mia ansia non era tanto per essere sparito per 36 ore ma per quello che è successo successivamente: ero rinchiuso in una cella piccolissima 2.5 metri×2.5 metri, non vedevo la luce del sole, non potevo comunicare con la mia famiglia - prosegue Zaki - Cercavo di creare una routine e far passare la giornata, bisogna cercare di non perdere la testa".

Luciano Parodi

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