Non è ancora nato che fa già discutere e suscita aspre polemiche. Nella nostra Regione sono solo due gli istituti che hanno deciso di aprire al nuovo indirizzo Made in Italy voluto dal Governo, il Della Rovere di Savona e il Filippo Buonarroti di Genova. Pochi, tanto che con una circolare l'Ufficio Scolastico Regionale della Liguria ha invitato caldamente le scuole a 'valutare positivamente' il nuovo indirizzo.
Ma che cosa è questo liceo del Made in Italy di cui tanto si parla e che partirà nell'anno scolastico 2024-2025? Secondo la normativa ministeriale gli istituti che possono attivare il nuovo liceo sono quelli che hanno già in attivo il "liceo economico sociale" con cui il "Made in Italy" andrà a coesistere.
Il corso durerà 5 anni ed è equiparato agli altri licei e oltre alla materie basilari ci sono due lingue straniere, storia dell’arte e poi diritto e economia politica che caratterizzeranno già il biennio Per il biennio – sono previste 891 ore, che corrispondono a 27 ore settimanali. Queste le ore complessive per anno scolastico: 132 ore di lingua e letteratura italiana, 99 di storia e geografia, 99 di diritto, 99 di economia politica, 99 di lingua e cultura straniera 1,99 di matematica (con informatica), 66 di lingua e cultura straniera 2,66 di scienze naturali (biologia, chimica, scienze della terra), 66 di scienze motorie e sportive, 33 di storia dell’arte e 33 di religione cattolica o attività alternative. Le materie del triennio sarebbero ancora da definire.
Rispetto al corso Economico sociale, quello del Made in Italy prevede l’aggiunta di discipline legate al diritto e al storia dell’arte, con riduzione di un’ora di lingua straniera e di discipline legate alle scienze sociali. Le iscrizioni si aprono il 23 gennaio tramite la piattaforma Unica tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE ID (Carta di Identità Elettronica), CNS (Carta Nazionale dei Servizi)e IDAS (Electronic Identification Authentication and Signature).
La circolare dell'Ufficio scolastico regionale non è però piaciuto all'associazione degli studenti medi per i quali la scarsa adesione dei licei è un flop annunciato.
"Davvero si pensava che un indirizzo che non risponde ad un'esigenza delle scuole potesse ricevere consensi negli istituti? - afferma Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi - Parliamo di un indirizzo liceale monco, senza un programma delle materie del triennio, che nulla aggiunge alla scuola pubblica. Impossibile non leggere il testo se non come un mero strumento di propaganda del Governo. Le pressioni sull'autonomia dei collegi dei docenti liguri si inquadrano perfettamente in uno scenario di questo tipo".
"La vicenda accaduta in Liguria rappresenta un attacco all'autonomia scolastica - dichiara Francesco Devoti, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Liguria -. Sembra, infatti, che quest'ultima sia azionabile esclusivamente a uso e consumo del governo di turno: quando conviene al gioco della maggioranza è una manna dal cielo, quando ostacola i progetti del governo diventa un male da contrastare a mezzo cartaceo da parte degli uffici ministeriali La vicenda degli ultimi giorni costituisce un grave precedente censorio nei confronti del corpo docente italiano".