L'annuncio dell'amministrazione Russo sulla ripresa dei cantieri di piazza Diaz e del Teatro Chiabrera, con lo stralcio dell'intervento per recupero di locali ad uso ufficio al quarto piano, del bar al primo piano e dell'ascensore ha suscitato le reazioni e polemiche dell'opposizione. Sul tema interviene Pietro Santi, ex assessore ai Lavori pubblici nella giunta Caprioglio.
"Quel progetto è stato avviato dalla giunta precedente – spiega Piero Santi – e questo accordo al ribasso fatto dall'amministrazione Russo , rinunciando ad alcuni interventi sul teatro o sulla piazza, penalizza la città e i savonesi. Le parti stralciate probabilmente non verranno mai più fatte".
"In particolare stralciare l'ascensore- conclude Santi - che avrebbe reso accessibile a tutti il teatro, significa tagliare sull'abbattimento delle barriere architettoniche per le persone con disabilità. Anche la sostituzione della pavimentazione per motivi di tempo è un accordo al ribasso penalizzante. Nel suo complesso questa decisione del Comune sfiora l'assurdo".
Sui cantieri della piazza del Chiabrera torna anche l'assessore Fabio Orsi che sui cantieri ha presentato due richieste di accesso agli atti. "I lavori sulla piazza, già in ritardo di oltre un anno – afferma Orsi - dovevano terminare, secondo le parole dell’Assessore Parodi di circa 15 giorni fa, entro febbraio. Ma di quale anno? Oggi invece scopriamo due cose: che per l’interno del teatro forse termineranno per l’estate, e con 'un pezzo in meno', per la piazza 'forse prima' ma non sappiamo quando. Ma insomma, è un appalto pubblico, esistono scadenze da rispettare, penali da corrispondere, obblighi da adempiere, com’è possibile operare con questa superficialità e fare dichiarazioni del genere".
"E ancora si usa la scusa della Soprintendenza - continua Orsi - che credo dovrebbe intervenire a chiarire come mai sia tirata continuamente in ballo per responsabilità che sono, invece, del tutto marginali. Carte alla mano, ora si può affermare che non sia seguita nemmeno una diffida, nemmeno una intimazione".
"Il cantiere, del cui ritardo ormai abbiamo perso il conto, è stato abbandonato da oltre un mese e mezzo e - continua Orsi - nonostante l’obbligo di presidio e vigilanza previsto dal contratto, nessuno ha mosso un dito. Come se non bastasse finiremo i lavori nel teatro, senza una parte fondamentale. L’ascensore avrebbe consentito la migliore fruizione anche a persone a ridotta mobilità. Il bar altro elemento cruciale del progetto, avrebbe contribuito a rivitalizzare il teatro, la sua attrattività e quindi l’intera piazza. Entrambi gli interventi sono stralciati e certamente non li rivedremo".
"L’impresa ha fatto i suoi interessi - conclude Orsi - e il comune ha accettato di buon grado e ora di fatto, per l’aumento esponenziale dei costi dei materiali a causa dei continui ritardi, altro che colpa della Soprintendenza, e nonostante ulteriori risorse già dirottate sull’intervento, non si trova di meglio che eliminare una parte essenziale dell’intervento. Si raccontano una serie di volute inesattezze per giustificare una pessima gestione del principale cantiere in centro città e si prendono in giro i Savonesi".