Attualità - 04 gennaio 2024, 17:47

Processo Tirreno Power, la "Rete savonese fermiamo il carbone": "Sentenza che lascia senza parole"

"Abbiamo comunque fiducia comunque nel lavoro della Magistratura, e contiamo sulla possibilità di ricorso in Appello da parte del PM"

Processo Tirreno Power, la "Rete savonese fermiamo il carbone": "Sentenza che lascia senza parole"

"Una sentenza di primo grado che lascia senza parole, e dubbi enormi".

È questo il commento della "Rete savonese fermiamo il carbone" dopo la pubblicazione delle motivazioni del giudice Francesco Giannone in merito alla sentenza del processo Tirreno Power: lo scorso 3 ottobre sono stati assolti perché il fatto non sussiste i 24 vertici ed ex dirigenti che erano imputati con l'accusa di disastro sanitario colposo.

"In merito al processo e alla sentenza su Tirreno Power, il punto vero non è l’assoluzione delle persone rinviate a giudizio, che non ci interessa, ma il fatto che non vengono riconosciute valide né la consulenza tecnica richiesta dalla Procura né, ed è scientificamente incredibile, lo studio del CNR, avvallato a livello internazionale, senza nemmeno uno studio scientifico che metta in discussione il lavoro della consulenza della Procura e dello studio del CNR del Prof.Bianchi - si legge in una nota diffusa dall'associazione - se il lavoro del CNR, che è un ente statale, non viene riconosciuto dal giudice, ci chiediamo allora sulla base di quale evidenza scientifica il giudice ha giudicato, non essendo di certo uno scienziato in materie ambientali e di sanità".

"Abbiamo comunque fiducia comunque nel lavoro della Magistratura, e contiamo sulla possibilità di ricorso in Appello da parte del PM. Il territorio è cambiato in meglio, Quiliano ha avuto uno sviluppo nuovo, in ambito agro-forestale, eno-gastronomico e turistico, impensabile solo 10 anni fa, ovviamente per merito della sua amministrazione e della cittadinanza; a Vado si vive decisamente meglio, e i cittadini lo sanno, sia come qualità della vita che dell’ambiente, ed anche a Savona".

"Si ricorda che nel 2010 era stato presentato un progetto per costruire due gruppi a carbone che sarebbero durati altri 50 anni, una strategia politica del territorio delirante, contro la quale abbiamo lottato, e che vista oggi diventa imbarazzante (phase-out 2025 in tutta Italia)" concludono dalla "Rete savonese fermiamo il carbone".

Redazione

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