"Il rigassificatore nella rada di Savona/Vado è una stupidità assurda e lo è ancora di più visto che servono oltre 25 milioni di euro per spostare la nave da Piombino a Savona. Governo, Regione Liguria e Regione Toscana mettano fine a questo progetto scellerato di spostamento".
A esprimere ancora una volta la sua contrarietà è il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa anche a seguito dei dubbi espressi da parte di Eni.
"Un paese senza piano energetico e un Paese destinato ad essere perennemente in emergenza. L'Italia è l'unico paese in Europa senza un progetto energetico e la Liguria ce l'ha scaduto dal 2021 - puntualizza - Il piano energetico del Governo Draghi è stato fatto in un momento di emergenza che ora è abbondantemente superato. Perciò Toti solleva un falso problema di mancanza di gas in Italia, perchè attraverso il rigassificatore a Piombino il gas non mancherà, il Presidente dovrebbe ìlavorare politicamente con Governo e Regione Toscana per evitare questo spostamento. Perché non serve a nessuno. Gli aumenti ci saranno comunque perché le speculazioni ci saranno, dovute al mercato internazionale che fa grandi profitti sulle nostre teste e dovute alla mancanza di controlli da parte del nostro Paese".
"Negli ultimi giorni anche il Ministro per l'ambiente ammette candidamente che si tratta di 'un'operazione che prevede un costo per i cittadini', così come diciamo da tempo anche come Cgil di Savona, si parla di oltre 25 milioni di euro per spostarlo da Piombino a Vado. Risorse che potrebbero essere investite per reindustrializzare parte della aree della Val Bormida (circa 1 milione di mq che da tempo attendono di essere reindustrializzate dopo le chiusure di diverse industrie degli ultimi 20/30 anni) costruendo un vero e proprio 'centro di energie rinnovabil' (con buona occupazione e non impattanti per l'ambiente) in sinergia con le tante imprese già presenti sul territorio e soprattutto con il Campus Universitario di Savona (leader nelle energie rinnovabili)" puntualizza il segretario della Camera del Lavoro savonese.
"Ragionare quindi per dare un futuro al nostro territorio (anche all'entroterra) un futuro diverso da quello che vorrebbe imporre la Regione Liguria fatto solo di attività impattanti. Tutto ciò è necessario visto negli ultimi anni gli amministratori locali non hanno saputo proporre nulla per dare un futuro a quelle aree se non un 'termovalorizzatore'. Questa esperienza (del metodo Toti sul rigassificatore) dovrebbe spingere ogni amministratori locale, prima che siano gli altri ad imporre modelli di sviluppo e investimenti scellerati, ad avanzare proposte e progetti che migliorino la qualità della vita delle persone che rappresentano" conclude Pasa.