La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Sib contro la sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato sulla questione Bolkestein-concessioni demaniali marittime.
La decisione è un altro mattoncino che consolida ulteriormente la posizione sindacale: non vi è ragione alcuna perché le concessioni demaniali marittime esistenti, in regola con tutte le normative di settore, debbano essere messe a gara secondo quanto previsto dalla direttiva Bolkestein.
La Corte di Giustizia europea ha sancito in maniera definitiva che il requisito essenziale "perché si debba rimettere a gara ciò che già esiste è che vi sia scarsità della risorsa, ovvero delle spiagge.”
"Il tavolo tecnico del Governo, coordinato dal Governo stesso e non certo da Sib-Confcommercio, ha messo nero su bianco come il tema della scarsità della risorsa in materia di spiagge italiane non esiste perché di chilometri di arenile da mettere a bando per consentire l’insediamento di altre aziende balneari ce ne sono a iosa", fanno sapere dal Sib.
"Il combinato disposto di questi due fatti - concludono dal sindacato - adesso convince anche la Procura Generale. Seppur nelle more di una vicenda ancora in divenire, questa è la risposta migliore che si poteva dare a quei menagrami secondo i quali ormai non si poteva far altro che gettare la spugna".