Le assi del pavimento scricchiolano? Hai appena inserito una vite in un mobile di legno e si è rovinato? Molto probabilmente questi contrattempi sono dovuti al fatto che hai scelto l’elemento di fissaggio errato.
Purtroppo, è facile sbagliare se non si conosce la differenza tra le viti autofilettanti e quelle normali e non è neanche possibile affermare che le une siano meglio delle altre: tutto dipende dal compito che si vuole eseguire e dal materiale su cui si lavora.
Qui di seguito vediamo le principali differenze tra viti autofilettanti e viti semplici e scopriamo quali conviene usare nelle situazioni più comuni.
Le principali differenze tra le viti autofilettanti e quelle normali
Chiaramente, è possibile distinguere questi due elementi di fissaggio visivamente, ma è importante che tu conosca anche le differenze strutturali e di installazione. Proprio per questo, inseriamo la differenza di aspetto tra le viti autofilettanti e quelle normali per ultima.La differenza d’installazione riguarda il fatto che per le viti autofilettanti non è necessario perforare preventivamente la superficie per avvitarle. Grazie alla punta a forma di trapano e alla loro resistenza, questi elementi di fissaggio riescono a fendere il materiale e, allo stesso tempo, bloccarsi grazie al profilo tagliente.
Attenzione, però! Le viti autofilettanti e quelle normali hanno due tipi di resistenza diversa. Le prime sono molto dure, non si piegano neanche se spinte dentro superfici solide come il metallo. Allo stesso tempo, sono delicate: è facile rimuovere la loro testa strappandola o tagliandola via. Al contrario, le viti normali si piegano, ma è quasi impossibile romperle o tagliarle.
Infine, come promesso, la filettatura. Nelle autofilettanti la filettatura va da cima a fondo, fino a sotto la testa della vite. Ciò è necessario per un migliore fissaggio nel materiale durante la torsione, specialmente quando si serrano su superfici sottili. La vite normale, invece, ha un'asta liscia sotto la testa e la filettatura è presente solo nella parte finale.
Per quali lavori è meglio usare le viti autofilettanti
In alcuni casi, per applicazioni semplici su superfici non delicate, possono essere usate entrambe. Quando si svolgono lavori più impegnativi, come una ristrutturazione, ad esempio, è meglio usare gli elementi di fissaggio in base allo scopo per cui sono stati creati. Ecco alcuni lavori per cui è meglio usare viti autofilettanti:● Collegamento di profili in alluminio durante la creazione di varie strutture;
● Rivestimento di telai con assi, cartongesso, lamiera, ecc.;
● Assemblaggio di cucine, armadi da incasso e mobili;
● Installazione di finestre con doppi vetri, pannelli in plastica e fissaggio di elementi interni nelle automobili;
Quando è meglio usare viti classiche
Quando si installano le viti classiche è bene ricordare che il foro preventivo deve avere un diametro leggermente inferiore rispetto a quello dell’elemento di fissaggio che si intende inserire. Inoltre, bisogna sempre usare un limitatore di profondità di perforazione.Naturalmente, questo rallenta un po' il processo, ma prendere tali precauzioni è importante per non rovinare il materiale intorno all’elemento di fissaggio. Sulla base di quanto scritto fino ad ora, ecco in quali situazioni è meglio usare viti tradizionali:
● Installazione o sostituzione di pavimenti in legno;
● Installazione di pannelli in MDF;
● Costruzione di scale in legno e installazione di telai per porte;
● Fissaggio di prodotti sanitari;
● Fabbricazione di strutture con giunti mobili.
A questo punto dovresti avere assimilato tutte le informazioni per poter scegliere correttamente tra le viti autofilettanti e quelle semplici quando ti trovi a fare lavori in casa o, perché no, in garage.
Il risultato del lavoro dipende dalla corretta selezione dell’elemento di fissaggio. Ad esempio, se provassi a fissare del cartongesso con viti normali rischieresti di trovarti con pannelli traballanti o, ancora peggio, con una superficie rovinata in corrispondenza delle viti.