Attualità - 17 novembre 2023, 15:30

Area di Crisi Complessa, aziende presentano progetti. I sindacati: "Ora li facciano conoscere, ci vuole un'occupazione di qualità non precaria"

Le risorse disponibili ammontano a circa 8 milioni e 500mila euro, ma è possibile un incremento del finanziamento entro l'inizio del 2024

Area di Crisi Complessa, aziende presentano progetti. I sindacati: "Ora li facciano conoscere, ci vuole un'occupazione di qualità non precaria"

"Se arrivano soldi è perché Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto il riconoscimento dell'Area di Crisi Complessa nel 2016. Sono arrivati 60 milioni tre anni fa e ne arrivano altri 30 adesso, bene ora che i primi 8 milioni ci siano tante partecipazioni ma adesso è necessario che le aziende che hanno presentato i progetti li facciano conoscere".

A dirlo è il segretario generale della Cgil Savona Andrea Pasa dopo la pubblicazione della tabella trasmessa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in merito alle domande di accesso alle agevolazioni previste dal nuovo Accordo di Programma di agosto 2023.

Le risorse disponibili ammontano a circa 8 milioni e 500mila euro, ma è possibile un incremento del finanziamento entro l'inizio del 2024. Al momento i fondi ricoprono parte degli investimenti delle prime due aziende classificate (Alstom Ferroviaria Spa e Vetreria Etrusca Spa) in base a punteggio per programma occupazionale e punteggio per attività economica prioritaria. 

"Ogni euro pubblico dato alle imprese sul territorio si deve trasformare in un'occupazione di qualità, non precaria e tutelata" ha proseguito Pasa.

In graduatoria sono presenti anche Italiana Coke Srl, AIT Europa Engineering Srl, Semar Electric Srl, Val Vetri di Schiavina Srl, O.M.G. Manufacturing Spa, Ecolvetro Srl, Vitrum e Glass Srl, La Filippa Spa e Ecoglass Srl.

"Come UIL siamo molto soddisfatti che le risorse messe sull’area di crisi complessa abbia prodotto interesse da parte di molti soggetti, anche perché come organizzazioni sindacali abbiamo creduto fin dall’inizio in questo strumento per dare rilancio a quelle realtà che devono trovare uno sviluppo strutturale - continua Sheeba Servetto, segretario Uil - L’accordo può essere il giusto mezzo ma non ci si può limitare semplicemente a quelle risorse perché ci vogliono politiche di rilancio industriale serie e strutturali, che ad oggi mancano. Stamattina uno dei temi di rivendicazione che ci ha portato a manifestare è stato anche questo. Inoltre ci aspettiamo che ci sia un momento di confronto con le organizzazioni sindacali in modo tale da comprendere in quali specifiche azioni si andranno a spendere le risorse. Noi abbiamo sempre sostenuto che se non si crea buona occupazione, se non vi sono investimenti a lungo termine, se non vi è la giusta e fondamentale formazione e si investe in sicurezza, non si può dire di aver raggiunto un risultato".

“Per la Cisl è un’ottima notizia che anche questo nuovo bando abbia riscontrato un importante interessamento sia in termini numerici che in termini di dimensione di investimento a conferma che la provincia di Savona continua a manifestare grandi potenzialità di sviluppo - ha proseguito Simone Pesce, segretario Cisl - Ora è importante monitorare la realizzazione degli investimenti e la creazione di una buona e stabile occupazione, condividere l’emanazione dei bandi regionali complementari a quelli nazionali, coordinare le occasioni di sviluppo e sostenere la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie".

Tra il primo e secondo bando, il territorio savonese ha proposto iter industriali intorno ai 200 milioni di euro con un’occupazione superiore alle 400 unità.

Luciano Parodi

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