Nel corso del Consiglio comunale di Albenga di ieri sera, 8 novembre, è stato approvato all’unanimità il punto dell’ordine del giorno ad oggetto "Richiesta di modifica alle attuali leggi per la pulizia e la gestione dei fiumi", a firma del consigliere Gero Calleri.
Il consigliere Calleri ha sollevato un’importante questione relativa alla possibilità di rimuovere ghiaia e materiale dall’alveo di fiumi e torrenti, attualmente reso impossibile dall’attuale legge che regola la materia.
“Sono sotto gli occhi di tutti noi i disastri provocati dalle piogge e le bufere di vento e grandine negli ultimi mesi in Italia – afferma Calleri -. Con ben 500 eventi estremi fatti registrare in Italia fino ad ora nel 2023, si è verificato rispetto allo scorso anno, un aumento del 64% di grandinate, bombe d'acqua, bufere di vento e tempeste. Nella sola Emilia Romagna una prima stima dei danni è vicina ai 9 miliardi, oltre 70.300 gli edifici certamente coinvolti dal maltempo. Le imprese potenzialmente danneggiate sono 14.200. A questo dobbiamo aggiungere purtroppo 15 persone che hanno perso la vita. Tutto questo dovuto al cambiamento climatico abbinato ad una, purtroppo, mancata gestione dei corsi d'acqua”.
“Considerato che a dover rispondere ai cittadini durante questi tristi momenti sono i sindaci e le amministrazioni comunali che poco o nulla possono fare per contrastare tali eventi, sarebbe bello, che proprio dalla nostra città, fondata su una pianura alluvionale, partisse, attraverso un ordine del giorno, un passa parola che vada a coinvolgere, anche attraverso Anci, le amministrazioni comunali della nostra regione, per spingere il Governo a modificare le attuali leggi riguardo la gestione dei fiumi – prosegue il consigliere Calleri - La normativa vigente consente, infatti, di utilizzare i materiali sedimentati nei fiumi, tuttavia la stessa pone adempimenti tecnico progettuali complessi ed articolati e di pressoché impossibile attuazione”.
“Un intervento normativo di semplificazione dell'intera materia sarebbe indispensabile. Sarebbe importante prevedere uno studio che stabilisca le quote minime dei letti dei fiumi e dare la possibilità, come un tempo avveniva, alle ditte che producono sabbia, ghiaia o altri derivati di prelevarle dal fondo degli stessi. A fronte di tale possibilità – spiega - si avrebbe un doppio vantaggio: da un lato riusciremmo a riportare i livelli dei fiumi a regime garantendo una migliore sicurezza al territorio a costo zero, e dall’altra permetteremmo alle ditte che si occupano di ghiaia e sabbia di prelevarli dai fiumi senza doversi approvvigionare dalle montagne depauperando così anche il paesaggio”.
Il consigliere Raiko Radiuk è intervenuto sul tema supportando la tesi del consigliere Calleri e ricordando, non solo quanto avvenuto recentemente in Emilia, Toscana e Veneto, ma anche l’alluvione del 1994 di Albenga.
Anche il sindaco Riccardo Tomatis si è dichiarato assolutamente favorevole alla mozione presentata e il consigliere Giorgio Cangiano (ieri nella veste di presidente del Consiglio, vista l’assenza di Diego Distilo) ha ricordato l’impegno su tale argomento portato avanti durante il suo mandato da sindaco anche insieme al consigliere Calleri, allora presidente regionale Coldiretti: “Purtroppo sembrava che fossimo riusciti in allora ad arrivare al risultato, ma di fatto la legge presentava vincoli e limiti ostativi praticamente insuperabili. Le leggi dovrebbero essere fatte con buonsenso, specie su argomenti come questo. Siamo favorevoli alla mozione del consigliere Calleri e speriamo che anche altri Comuni, possano far sentire la loro voce per arrivare a questo importante risultato”. La mozione è stata quindi votata all’unanimità.