Santa Corona, riapertura del punto nascite: non solo questioni di organico. Asl 2: "Problemi a seguito dell'incendio"

La riapertura del punto nascita del Santa Corona, "nella fase attuale [..] non è in alcun modo condizionata all'apertura o alla realizzazione di altre strutture ospedaliere quali l'ospedale unico di Taggia o il nuovo monoblocco" del nosocomio pietrese stesso, bensì "alla risoluzione di diverse problematiche di tipo strutturale,  funzionale, impiantistico generatesi in particolare a seguito dell'incendio doloso" che si era verificato nel settembre dello scorso anno.

Ad affermarlo in una nota è direttamente l'Asl2 smentendo alcune voci circolate nei giorni scorsi riguardanti i futuri assetti della sanità locale a seguito delle parole del presidente Toti che ha annunciato la riapertura del reparto all'ospedale Borea di Sanremo dall'1 febbraio.

In quell'occasione, il governatore aveva sottolineato l'importanza del presidio sanremese per il Ponente "vista l'impossibilità di aprire quello di Pietra Ligure", con la provincia imperiese ad andare "in supplenza" (leggi QUI).

"Quando ci sarà Taggia tutto questo cesserà, sarà l'unico della provincia e nel savonese tornerà a Pietra Ligure" aveva quindi affermato Toti. Frasi che hanno lasciato dietro di sé qualche perplessità. 

Oltre alla risoluzione dei problemi causati dal rogo che hanno portato alla riorganizzazione degli spazi per poter rendere nuovamente fruibili i servizi dei reparti danneggiati dalle fiamme, vi è poi l'oramai nota questione organico.

Ancora lo scorso giugno, l'assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, durante l'incontro per la presentazione del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2023-'25 (leggi QUI), aveva sottolineato la necessità di completare l'organico per tornare a riavere le giuste condizioni al fine di poter ripristinare il secondo punto nascite nella nostra provincia.