In alcune scuole savonesi i dirigenti hanno proposto o anche attivato la didattica a distanza in caso di allerta meteo, sul modello di quella che ha accompagnato gli studenti durante la pandemia. E' accaduto in occasione di recenti allerte diramate da Arpal e Protezione civile. Il contratto collettivo di lavoro, però, esclude questa possibilità e la limita esclusivamente all'emergenza Covid.
Il contratto, infatti, attraverso l'articolo 1 del CCNI sulla Didattica Digitale Integrata, delinea chiaramente i confini entro i quali è possibile ricorrere alla DDI. La normativa attuale permette l'attivazione della didattica a distanza esclusivamente in risposta all'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19. Lo scopo è assicurare la continuità dell'istruzione in un periodo di profonda incertezza sanitaria e di frequenti sospensioni dell'attività didattica in presenza.
Tuttavia, la proposta di estendere la DDI alle situazioni di allerta meteo va oltre le previsioni del contratto. Questa modalità di insegnamento, infatti, è stata concepita come risposta a un'urgenza sanitaria globale e non come soluzione a eventi atmosferici avversi. Il contratto non prevede la transizione alla didattica online per circostanze diverse da quelle legate all'emergenza Coronavirus, escludendo quindi la possibilità di suo impiego in caso di chiusure scolastiche dovute a condizioni meteorologiche estreme.
Mentre la proposta di utilizzare la didattica a distanza in occasione di allerte meteo riflette una volontà comprensibile di minimizzare le interruzioni, essa rimane, allo stato attuale, al di fuori delle possibilità concesse dal quadro normativo.