Economia - 26 ottobre 2023, 18:25

Concessioni Demaniali, a Loano i balneari chiedono un intervento forte del governo: "La scelta è ora politica: ci dicano cosa fare"

Schiappapietra (Sib): "Abbiamo bisogno di certezze e di continuità lavorativa, per noi, per i nostri dipendenti e per le loro famiglie"

Concessioni Demaniali, a Loano i balneari chiedono un intervento forte del governo: "La scelta è ora politica: ci dicano cosa fare"

Si è tenuto nel pomeriggio di oggi, presso il Centro Congressi di Loano 2 Village, il convegno organizzato dal Sindacato Italiano Balneari dal titolo "Concessioni Demaniali Marittime: come orientarsi e preparare il futuro".

Ad aprire i lavori è stato Enrico Schiappapietra, vicepresidente nazionale del Sindacato, a seguire alcuni interventi di autorità ed esperti del settore. Per l'occasione erano presenti il presidente nazionale del SIB Antonio Capacchione, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza oltre a diversi sindaci del territorio.

"C'è grande incertezza, c'è anche tanta rabbia e tanta insicurezza - ha dichiarato Schiappapietra - Sono imprese, sono imprese familiari che lavorano sul territorio con impegno e qualità, rappresentiamo nel mondo del turismo della Liguria il 33% del PIL. Numeri importanti per i quali abbiamo bisogno di certezze e di continuità lavorativa, per noi, per i nostri dipendenti e per le loro famiglie".

"Certamente è una normativa che può avere solo caratteristica nazionale - prosegue il vicepresidente nazionale del Sib - In questo momento è il governo centrale a dover prendere delle decisioni da concordare con l'Europa e darci un traguardo di futuro in modo da poter programmare e investire nelle nostre aziende. In questo momento di difficoltà amministrativa, sia per noi che per le Amministrazioni comunali, abbandonate dalla normativa e che si trovano in un momento di incertezza e insicurezza, cerchiamo di capire quale percorso fare, potendolo fare magari assieme e non l'uno contro l'altro. Credo che l'esempio che sia arrivato dall'Emilia Romagna, dove i comuni hanno deciso tutti insieme di arrivare al 2024, possa essere l'esempio da seguire".

"La politica dovrebbe dare una risposta - ha aggiunto il consigliere regionale Vaccarezza - La direttiva Bolkestein è del 2006, siamo nel 2023: son passati 17 anni e mancano solamente 2 mesi all'entrata in vigore definitiva della direttiva perché così dice la legge e così i Comuni si stanno preparando a fare. La politica dovrebbe dire finalmente che si è verificato che le coste sono in concessione solo per poco più del 35% e quindi il bene non è scarso: ricordo a tutti che la scarsità del bene è il presupposto per l'applicazione della Bolkestein".

"Ma questo la politica dovrebbe dirlo con un provvedimento giuridico che quindi dia copertura ai sindaci per non fare le gare nel 2033 e che apre un tavolo politico, e non tecnico, con l'Europa per rivedere una direttiva che è ingiusta - ha proseguito Vaccarezza - Ma badate: non è ingiusta per i concessionari, è ingiusta per l'economia del nostro Paese perché dilapidare un lavoro costruito in decenni da parte di 30mila aziende che professionalmente hanno dato immagine al turismo della nostra terra sarebbe una cosa criminale. Io spero che questo Governo, che ha ancora due mesi di tempo, li usi bene ed emetta un provvedimento forte al quale tutti noi daremo supporto. La Regione farà la sua parte, ricordandoci che però quando ci abbiamo provato la Corte Costituzionale ha impugnato il nostro atto e poi l'ha annullato".

L'assessore regionale Marco Scajola e il presidente del Flag Gruppo di Azione Costiera di Savona Paolo Ripamonti sono intervenuti in collegamento da remoto.

"Non c'è molto da dire, ogni anno rischiamo di ripetere le stesse cose e siamo sempre allo stesso punto - il commento di Scajola - Il dato di fatto è che al momento siamo fermi e i sindaci sono le prime vittime di questo sistema, che sta mancando di dire quello che devono o non devono fare".

L'assessore regionale ha inoltre anticipato che martedì prossimo ci sarà un confronto in Regione alla quale prenderanno parte Comuni e associazioni di categoria per confronto sul tema. "Con il presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga abbiamo chiesto, proprio come Regioni, un incontro con il governo, speriamo in una risposta - ha sottolineato ancora - La scelta ora non è tecnica, ma politica: la politica deve fare la sua parte. Da qui al 31 dicembre il governo dovrebbe dirci cosa bisogna fare. Ad oggi credo servirebbe un provvedimento nazionale che dica cosa devono o non devono fare i Comuni. Altrimenti, dal 1 gennaio 2024 rischieremo una anarchia nazionale".

Ha poi preso la parola il presidente Nazionale Antonio Capacchione che ha illustrato il risultato della mappatura e l'impatto che deve avere sul piano normativo. La mappatura delle coste ha certificato che il 67% del litorale della penisola è libero da concessioni e il presidente ha riportato le sue impressioni positive avute presenziando alla recente udienza presso la Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite sul ricorso presentato dal Sindacato Italiano Balneari. 

Capacchione ha infine rimarcato l'assoluta necessità che il legislatore entro fine anno metta la parola fine all'incertezza che grava sugli imprenditori balneari. Il Sib, unitamente alla Fiba, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni esortando l’impegno ad un intervento normativo risolutivo entro la fine dell'anno (riportiamo il testo integrale a fine comunicato) anche per evitare che i Comuni e le Autorità di sistema portuale possano adottare ad inizio 2024 atti amministrativi che sarebbero palesemente illegittimi per violazione di legge e per tale motivo meritevoli di impugnativa. A tal proposito ha presentatto un fac-simile di lettera/diffida da inoltrare all’Ente concedente di riferimento che avesse intenzione di procedere alla messa a gara delle vigenti concessioni.

In remoto da Bruxelles ha voluto testimoniare il suo appoggio l'ex senatore Paolo Ripamonti a cui il Governo aveva assegnato il compito di seguire la delicata questione e di procedere ad una mappatura e alla valorizzazione del patrimonio costiero esistente. 

Tanta l'attesa tra gli associati dopo che la mappatura delle coste ha certificato che ben il 67% del litorale della penisola è libero da concessioni. Da troppo tempo la famigerata Bolkestein è una spada di damocle su tutto il settore e sta bloccando gli investimenti che sarebbero necessari per mantenere le attività al passo con i tempi.

In attesa del pronunciamento del Governo e all'indomani dell'udienza presso la Corte Suprema di Cassazione a Sezioni Unite sul ricorso presentato dal Sindacato Italiano Balneari, l'appuntamento odierno è stato l'occasione per fare il punto sulla situazione e pianificare i prossimi passi che porteranno alla nuova regolamentazione delle concessioni marittime.

Roberto Vassallo

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