“Hanno nuovamente mentito ai savonesi: la Golar Tundra rimarrà a Vado Ligure non per 17 anni, ma presumibilmente per 27 anni, fino al 2053”. Ad affermarlo in una nota stampa sono i membri di “Rete savonese fermiamo le fonti fossili”.
“E' stato stipulato un maxi contratto dell'ENI con il Qatar per una durata di 27 anni per la nave rigassificatrice (ora dislocata a Piombino, ma dal 2026 spostata a Savona con motivazioni non tecniche o sanitarie, ma prettamente politiche) – continuano -. Ovviamente, una volta insediata la nave a Savona, è impensabile che venga spostata dopo i 17 anni previsti dal progetto (troppi sarebbero i costi strutturali, oltre che le difficoltà di accettazione di un nuovo progetto in un nuovo territorio), bensì verrà evidentemente concessa una proroga per un altro decennio”.
“In sostanza, mentre provano a imporre un progetto devastante per 17 anni, senza avvisarci stipulano contratti per ben 27 anni. I savonesi quindi nuovamente presi in giro anche sulla durata di un progetto non voluto dalla totalità della popolazione e dei sindaci. Un bambino che nasce oggi a Savona – spiegano -, troverà davanti alle sue spiagge navi pericolose, inquinanti e cariche di un combustibile fossile presumibilmente fino all'età di 30 anni, se non oltre”.
“Peraltro, Eni dichiara di puntare ad aumentare progressivamente il ruolo del gas raggiungendo il 60% entro il 2030 (con ciò disattendendo gli obiettivi vincolanti dell'Unione Europea di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 40%-50% entro il 2030) – precisano -, e progetta rigassificatori in funzione oltre il 2050 (con ciò disattendendo completamente anche gli obiettivi UE di impatto climatico zero entro il 2050)”.
“I fossili sono loro. Quando verranno a installare l'impianto a terra troveranno decine di migliaia di persone a opporsi”, concludono.