Politica - 22 ottobre 2023, 08:00

Albenga, Mai (Lega): “Sul Ppi h24 presto la risposta. Cpr? Sono favorevole, ma il territorio non lo vuole e va ascoltato”

“Per il Ppi la risposta ufficiale non è ancora pervenuta, ma abbiamo ragionevoli certezze che possa esserci un parere favorevole”. “Sul Cpr, il territorio deve avere voce in capitolo e non si deve fare nulla contro la comunità locale, specie quando è convintamente unanime”

Albenga, Mai (Lega): “Sul Ppi h24 presto la risposta. Cpr? Sono favorevole, ma il territorio non lo vuole e va ascoltato”

Punto di Primo Intervento (Ppi) ad Albenga. A che punto siamo con la conferma della sua apertura 12 mesi all’anno con estensione alle 24 ore? Centro di Permanenza e Rimpatrio per migranti (Cpr), altro tema caldissimo nel territorio ingauno. Nei giorni scorsi è stato discusso in Consiglio comunale un punto dell’ordine del giorno dedicato all’ipotesi della realizzazione di un Cpr nell’albenganese. È emerso un “No” coeso e compatto dai banchi di maggioranza e minoranza o ora il sindaco scriverà al Ministro per manifestare le ragioni dei cittadini. Sono questi, e non solo, i temi di cui abbiamo parlato con il consigliere regionale Stefano Mai.

Punto di Primo Intervento all’ospedale Santa Maria di Misericordia

La mobilitazione popolare, l’impegno del sindaco di Albenga, supportato dagli amministratori del territorio, l’impegno del consigliere Mai che si è fatto portavoce in Regione del bisogno manifestato nell’estremo ponente savonese rispetto a un’assistenza emergenziale più capillare, quindi la riapertura del Ppi ad Albenga. Il 15 luglio scorso la riattivazione h12, in attesa di una risposta dal Ministero sull’estensione alle 24 ore per tutto l’anno. Sembrava cosa fatta, ma al 21 di ottobre la conferma non è ancora arrivata. “Regione Liguria ha inviato al Ministero una serie di richieste di deroga, tra cui l’estensione alle 24 ore del Ppi di Albenga, 12 mesi all'anno – spiega Mai -. Da interlocuzioni telefoniche, parrebbe che si possa fare, pertanto possiamo stare sufficientemente tranquilli, ma oggi la risposta ufficiale non c'è ancora, quindi non posso fare affermazioni certe. Però credo che non ci saranno grossi ostacoli”.

Dati alla mano, abbiamo dimostrato che il Punto di Primo Intervento di Albenga ha senso di restare aperto, non solamente per la comunità albenganese e il territorio ingauno, ma anche per Pietra Ligure - continua -. 1200 accessi in un solo mese è un dato significativo. Sicuramente, la maggior parte di loro sono casi che avrebbero peggiorato la situazione del Santa Corona, quindi credo che l'utilità si sia dimostrata nei fatti”.

La risposta ufficiale non è ancora pervenuta – conclude sul punto specifico -, ma abbiamo ragionevoli certezze che possa esserci un parere favorevole”.

Centro di Permanenza e Rimpatrio per migranti

Sono favorevole alla realizzazione di Cpr per una migliore gestione del fenomeno migratorio”, spiega il consigliere leghista. Lo aveva già affermato nei giorni scorsi, nel periodo subito successivo alla visita del Ministro Piantedosi a Ventimiglia, però è anche d’accordo sul fatto che “le loro localizzazioni sono scelte che vanno concordate col territorio. È vero che comunque di un centro ad Albenga se ne parla da molti anni – prosegue -, credo dal 2015”.

Prima degli anni ‘2000 la struttura era denominata Cpt, Centro di Permanenza Temporanea, poi passata a Cie, Centro Identificazione ed Espulsione, e più recentemente, nel 2017, sono stati istituiti i Cpr con il decreto Minniti-Orlando. “L’iniziativa era nata da un governo di centrosinistra, votata da tutti i partiti – spiega -. Il sindaco di Ventimiglia lo avrebbe voluto, ma non ha le strutture adeguate, pertanto si sta cercando una soluzione e, tra le ipotesi, è in analisi anche Albenga, ma da quello che ho sentito, in seguito ai sopralluoghi effettuati, anche qui non è realizzabile per problemi strutturali. Inoltre – spiega entrando nel vivo -, c’è stata un’espressione in Consiglio comunale unanime contro la realizzazione del Cpr ad Albenga e io credo che il territorio debba avere assolutamente voce in capitolo e che non si debba fare nulla contro la comunità locale, specie quando è convintamente unanime”.

Tuttavia, penso che i Cpr siano fondamentali, perché coloro che vengono collocati al loro interno, persone che spesso hanno commesso reati e hanno provvedimenti di espulsione, ad esempio, lì attendono che venga espletato l’iter burocratico. È provato che il 50% dei rimpatri avvengano agevolmente ed è un risultato importante. Ma sul territorio ingauno si sono espressi – conclude Stefano Mai -, non vogliono il Cpr e questa manifestazione va ascoltata”.

Maria Gramaglia

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