Attualità - 19 ottobre 2023, 08:00

Vanni Oddera, il motociclista ‘gentile’: “Due ruote possono… salvare la vita” (Video)

Da quattordici anni il campione di freestyle motocross porta la sua mototerapia negli ospedali, a cominciare dall’istituto pediatrico Giannina Gaslini di Genova: “Ora lo fanno in tutto il mondo”

Vanni Oddera, il motociclista ‘gentile’: “Due ruote possono… salvare la vita” (Video)

“L’importante non è fare cose straordinarie ma regalare tempo di qualità e la propria passione a chi è più fragile”.

Lo ripete da oramai quattordici anni Vanni Oddera, campione di freestyle motocross e di volontariato, parlando della mototerapia e della sua storia, legata a doppio filo all’ospedale pediatrico Giannina Gaslini di Genova.

È stata proprio l’intuizione dello sportivo, deciso a unire le sue passioni, a dare vita alla terapia che porta nelle corsie degli ospedali le moto da cross, regalando attimi di spensieratezza ai piccoli pazienti ricoverati.

Una storia che inizia da Pontinvrea, il paese natale di Oddera, ma che ha preso il largo proprio dall’eccellenza ospedaliera pediatrica genovese per poi espandersi in tutto il mondo.

“Ho proposto la mototerapia al gruppo di freestyle motocross Daboot, di cui faccio parte - racconta Vanni - ed è stata subito abbracciata. Andiamo avanti senza sosta da quattordici anni. La moto è uno degli oggetti di libertà più belli che l’uomo abbia mai creato ed è giusto che arrivi a tutti. La prima volta che una moto è entrata in ospedale è stato qui al Gaslini. Questo ospedale ha una cura particolare per migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti, ha un occhio di riguardo in più e sono felice di far parte di questa grandissima famiglia ma soprattutto ne sono tanto fiero. È il premio più bello che abbia mai vinto in vita mia”.

Quella motocicletta che gli ha cambiato la vita, Oddera ha scelto di portarla tra i bambini in ospedale. Un movimento partito dal Gaslini per raggiungere tutto il mondo: “La mototerapia è stata una testa d’ariete, ha fatto capire a tantissimi atleti e personaggi che si poteva fare qualcosa. Vedo che negli ultimi anni tantissime persone, e menomale, stanno facendo cose analoghe. La mototerapia adesso è in tutto il mondo, dal Sudamerica alla Russia, in Francia e in Spagna”.

Le idee per il futuro non mancano e ruotano sempre attorno ai piccoli ricoverati: “Faremo due ricerche mediche al Gaslini sulla mototerapia, una psichiatria e una in oncologia, per raccogliere nuovi dati. La prima è stata fatta al Regina Margherita di Torino nel 2018 e ha avuto risultati pazzeschi, qui approfondiremo meglio il tutto”.

Isabella Rizzitano

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