Sperano che le parole del ministro Urso siano la volontà di mantenere il rigassificatore a Piombino, i savonesi che hanno saputo dell'intervista del ministro stesso sull'impianto che dalla città toscana il Governo ha intenzione di spostare di fronte alla costa di Savona e Vado nel 2026.
Ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy c'è stata una riunione sullo sviluppo del polo siderurgico di Piombino, seguita al colloquio dei giorni scorsi fra il ministro Adolfo Urso e Sajjan Jindal, presidente e amministratore delegato delle società del gruppo Jsw.
Presenti all’incontro, secondo quanto riporta un comunicato, oltre ai rappresentanti del Mimit e di Jsw, il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, Paolo Tedeschi, in rappresentanza del presidente di Regione Toscana, Eugenio Giani, il presidente dell’Autorità Portuale di Piombino, Luciano Guerrieri, gli uffici competenti dell’Agenzia del Demanio e i rappresentanti delle società siderurgiche Metinvest e Danieli.
Il ministro Urso ha poi dichiarato che “a Piombino c’è il rigassificatore, quindi potremo liberarci dalla dipendenza dalla Russia pienamente da qui a poche settimane questo contribuirà sicuramente” anche allo sviluppo del polo siderurgico di Piombino a cui, ha proseguito Urso, “sto lavorando”.
In poche parole il ministro avrebbe dichiarato che che lo sviluppo del porto e delle acciaierie di Piombino dipendono dalla presenza del rigassificatore, per cui è stato avviato l'iter di trasferimento a Savona tra due anni e mezzo.