La Valutazione d'Impatto Ambientale sul riposizionamento del rigassificatore Golar Tundra al momento "è ancora nella fase iniziale" e, solo dopo "aver acquisito le osservazioni del pubblico e i pareri delle amministrazioni, si procederà alla valutazione tecnica" dove valutare "tutti gli aspetti in relazione ad eventuali cumuli di impatti, alle ripercussioni sulla salute umana, alla biodiversità e al contesto ambientale, ai siti Natura 2000, tenendo in conto delle osservazioni e dei pareri acquisiti".
Questa la risposta fornita dal ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Pichetto Fratin, al question time alla Camera dove sono state questo pomeriggio presentate le interrogazioni degli onorevoli Angelo Bonelli, Ilaria Cavo e Luca Pastorino sul riposizionamento della nave e dell'impianto da Piombino al savonese.
Il ministro dell'Ambiente ha quindi ribadito come l'utilizzo dei rigassificatori in Italia sia ritenuta una "soluzione necessaria per la diversificazione delle fonti energetiche, considerati la scarsità di risorse energetiche del Paese, l'interruzione di flussi di gas dalla Russia e il passaggio verso fonti di energia rinnovabile". Per questo, sempre secondo Pichetto Fratin, si tratta di un'opera strategica per l'approvvigionamento di gas "ai fini della sicurezza energetica nazionale, fermo restando il programma di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale".
Risposte che hanno lasciato umori diversi in chi le ha poste. Se, infatti, per l'onorevole del Partito Democratico Luca Pastorino non vi sono state risposte sufficienti nel merito, per la collega Cavo di Noi Moderati sono state invece confermate "strategicità, sicurezza e opere compensative".
"Nella mia interrogazione ho ricordato come la questione del rigassificatore abbia almeno tre elementi di criticità - ha spiegato in una nota Pastorino - la salute pubblica e la sicurezza in primis, la seconda è la zona di conservazione speciale dei fondali Noli-Bergeggi messa a rischio, terzo è che non sia (come viene dichiarato) un'opera urgente e necessaria poiché i dati dei ricercatori Re Common dicono chiaramente che la domanda di gas nel nostro Paese è in costante diminuzione e che la capacità infrastrutturale del sistema oggi garantisce il doppio della domanda del gas prevista al 2026".
"Il ministro Pichetto Fratin sostanzialmente non ha risposto, ha solo evidenziato che l'iter si trova al suo inizio. Le criticità però restano forti, come ho ricordato in aula e come si evidenzia dai rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità: l'opera - scrive l'ISS - si inserisce su un territorio già fortemente antropizzato e industrializzato con criticità che riguardano i diversi comparti ambientali sui quali si potranno aggiungere gli impatti determinati dall'opera. Sono certo che gli elementi tecnici saranno obiettivi nel giudizio e nelle scelte ma è bene che anche la politica nazionale faccia una riflessione seria sulle problematicità dell'opera e sulla sua inopportunità", chiude Pastorino.
Di ben altro tenore, come detto, il parere dell'onorevole Ilaria Cavo. Ricordando il parere del ministro su strategicità dell'opera e regolarità del suo iter autorizzativo, l'ex assessore regionale ha sottolineato: "Per ciò che concerne la sicurezza dell'opera, i consumi e le fonti di approvvigionamento di gas, verranno costantemente monitorati al fine di garantire il rispetto del regolamento di sicurezza 1938/2017 con riguardo al documento di analisi dei rischi e all'aggiornamento di piani di azione preventiva e di emergenza. Confermato che il procedimento del terminale galleggiante di Vado comporterà anche il processo di individuazione di opere compensative".