Attualità - 04 ottobre 2023, 08:35

4 ottobre: San Francesco d’Assisi, festa a tavola con i mostaccioli

Ricetta e storia del dolce particolarmente caro al Santo patrono d’Italia

Statua di San Francesco d’Assisi nel Monastero delle Clarisse, a Bra

Statua di San Francesco d’Assisi nel Monastero delle Clarisse, a Bra

L’almanacco del 4 ottobre non può che essere dedicato a Francesco d’Assisi, dalla ricorrenza fino al proverbio: "Cominciate con fare il necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile".

Il Santo, che Dante nel Paradiso paragona all’oriente del mondo, nacque nel 1182 da una famiglia borghese e ricca. Figlio di Pietro di Bernardone e di Pica, il padre aveva per lui grandi progetti e lo vestì da Cavaliere per andare in guerra contro i Perugini.

Nel 1202 a Collestrada i Ghibellini assisiati furono sopraffatti dai Guelfi di Perugia e Francesco venne fatto prigioniero. In quei giorni di tormento, la lettura del Vangelo gli mostrò la vera ed unica scelta possibile. Il resto è una storia di estasi e povertà; migliaia di giovani lo seguirono, nobili e borghesi, uomini e donne.

Tutti sanno della fede di Santa Chiara, ma forse pochi sanno chi fu Jacopa dei Settesoli, una nobildonna romana della potente famiglia dei Frangipane che ispirò a Francesco la fondazione dei “Fratelli e sorelle della penitenza” detto anche “Terzo ordine francescano”, dedicato ai laici. Grande fu l’amicizia spirituale tra loro, al punto che Francesco, ormai alla fine dei suoi giorni nel 1226, volle assolutamente vederla. Jacopa corse e non andò a mani vuote, ma portò con sé un dolce semplice e sostanzioso che a Francesco era molto caro: i mostaccioli.

Per farli in casa, tritate finemente 130 g di mandorle e 100 g di nocciole. Mettete il trito in una terrina, unite 300 g di farina bianca, 2 cucchiaini di cannella in polvere, 200 g di zucchero, 100 g di miele e 50 ml di acqua tiepida. Formate un impasto che deve essere schiacciato e tagliato a forma di rombi. Infine, fate cuocere i mostaccioli a 180°C per circa 30 minuti.

Lasciate raffreddare e... attenzione sono un po’ duri, ma buonissimi! Della serie: quando la gola non è peccato.

Silvia Gullino

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