Età media elevata, con il tetto massimo di pazienti, scarso ricambio generazionale e quelli che restano sono stanchi e in difficoltà a gestire il lavoro. Il problema della carenza di medici di famiglia colpisce tutto il territorio nazionale e nel Savonese è evidente: sono 12 i posti di medicina generale che restano scoperti e, in genere, a soffrirne di più sono le piccole località.
Nei giorni scorsi l'azienda sanitaria aveva indentificato in graduatoria la figura del medico Emilio Visco per coprire Altare ma il medico ha rifiutato l'incarico. Rimangono così i posti scoperti e a preoccupare è la carenza di risposte agli avvisi della Regione.
I 12 incarichi rimasti vacanti, disponibili sul sito della Regione, sono anche stati oggetto di una comunicazione specifica sul sito della Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC), per favorire la partecipazione di tutti i medici interessati, ma la procedura si è conclusa con un esisto negativo.
Per i giovani, tra l'altro, la specializzazione in medicina generale è considerata sempre meno attrattiva rispetto ad altre, tra eccessiva burocrazia, piani terapeutici e rapporti con i pazienti sempre più difficili.
Recentemente la Regione ha bandito il concorso pubblico per l'ammissione di 67 medici al corso triennale di formazione specifica in Medicina generale, per gli anni 2023/2026, ma la specialità è considerata sempre meno attrattiva dai giovani medici e da tempo è aperto il dibattito dell'assunzione dei medici di famiglia, trasformandoli in dipendenti del Servizio sanitario nazionale. Il tema è stato ripreso recentemente dal ministro della Salute Orazio Schillaci ma divide i sindacati di categoria.