"Le simulazioni di manovra, presso il Centro “Cetena S.p.a.”, risultano carenti di ulteriori tipologie di manovra, di ulteriori condizioni meteomarine, diverso numero e potenza di rimorchiatori da considerare, nonché futura configurazione della diga foranea di Vado Ligure".
Questa una delle richieste di integrazioni delComandante della Capitaneria di Porto di Savona Giulio Piroddi inviate al Commissario straordinario di Governo Giovanni Toti sul posizionamento della nave rigassificatrice "Golar Tundra" a 4 km dalla costa di Vado Ligure.
Su questo tema quindi è stato richiesto il coinvolgimento della stessa Capitaneria, dei locali servizi tecnico-nautici e del personale dipendente del locale Ufficio Territoriale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Dall’esame del tracciato del gasdotto, come viene precisato nella missiva, si può notare che il passaggio ricade nella zona a sud del campo boe Sarpom e l'uscita del micro tunnel che si trova nella parte est del pontile “Alkion/Esso” di Vado Ligure ed è situata nel punto di evoluzione delle navi che ormeggiano al pontile e, in particolare, al Terminal Esso.
Per questo la Guardia Costiera richiede un'integrazione documentale/chiarimenti circa le eventuali soluzioni alternative che prevedano la modifica del tracciato, con il passaggio a nord del campo boe, in quanto la configurazione attuale ricade nella zona interessata dal posizionamento delle ancore delle navi cisterna attualmente ormeggiate, nonché nell’area dedicata alle manovre di ingresso/uscita dal porto di Vado Ligure.
Vista la futura realizzazione dei nuovi cassoni per la diga foranea di Genova e la banchina del terminal "Vado Gateway" che verrà prolungata di circa 160 metri utilizzando dei cassoni provvisori, la Capitaneria chiede anche per questo intervento un'integrazione dei documenti prevedendo infatti la configurazione della nuova diga foranea di Vado Ligure, già in fase di realizzazione, che risulterà maggiormente orientata verso est.
Sul cronoprogramma dei lavori è stato inoltre richiesto di integrarlo con il dettaglio delle fasi di realizzazione delle opere propedeutiche alla creazione dell’impianto.
"Si ritiene utile acquisire informazioni di dettaglio circa le procedure da mettere in atto, in occasione dello svolgimento delle manovre, il posizionamento dinamico della FSRU, le modalità di ormeggio, l’utilizzo delle manichette (in via ordinaria e in via emergenziale), nonché tutto ciò che riguarda le operazioni rientranti nell’accosto-nave e l’individuazione dei limiti operativi che dovranno essere previsti durante le operazioni commerciali" precisa Piroddi.
"Dalla disamina generale del Progetto, non si evince la trattazione della gestione delle interferenze con le attività portuali esistenti. Pertanto, si ritiene necessario acquisire integrazione documentale, relativa all'analisi del rischio della gestione delle interferenze tra il nuovo Terminal e le altre attività portuali, sia in via ordinaria sia in via emergenziale; individuazione delle aree a mare, circostanti l’impianto, destinate a una necessaria disciplina della navigazione (interdizione, monitoraggio, controllo, ecc.) e, più in generale, di tutte le altre attività marittime connesse, anche ai fini della mitigazione del rischio da collisione con unità in transito o in fase di ingresso/uscita dal porto di Vado Ligure (sia in presenza sia in assenza di nave ormeggiata alla FSRU)".
"Individuando la struttura della FSRU quale port facility, ai sensi della normativa internazionale vigente (ISPS Code), si ritiene necessario acquisire un preliminare documento di risk assessment del Terminal - conclude il Comandante, Capitano di Vascello - Si chiede di voler far conoscere se l’impianto FSRU è da considerarsi quale deposito costiero, al fine dell’eventuale applicabilità dell’articolo 52 del Codice della Navigazione".