Attualità - 20 settembre 2023, 09:32

Caso profughi ad Albenga, se ne parla in consiglio: Ciangherotti e Porro assenti

L’Amministrazione: “Fomentare l’odio, dissimulare la realtà e raccontare vicende storpiate non fa onore a nessuno”. E poi l’invito: “Parliamoci, supportateci!”

Caso profughi ad Albenga, se ne parla in consiglio: Ciangherotti e Porro assenti

Fomentare l’odio, dissimulare la realtà e raccontare vicende storpiate non fa onore a nessuno e non aiuta a risolvere un problema così grande. Invito chi fa continua polemica a rivolgersi al Ministero dell’Interno e al presidente del Consiglio dei Ministri e non certo a un sindaco che onora seriamente il suo ruolo condividendo una scelta in base ai più elementari valori di umanità e di civiltà che dovrebbero essere iscritti nel cuore di ogni individuo. Personalmente sono orgogliosa di far parte di un’Amministrazione e di una città che aiuta”. 

L’assessore al Bilancio del Comune di Albenga Silvia Pelosi ha chiuso con queste parole l’illustrazione del punto 2 dell’ordine del giorno nel corso del Consiglio Comunale che si è tenuto ieri sera, martedì 19 settembre, avente ad oggetto la “Variazione al Bilancio di Previsione 2023/2025”. Ovvero i 116mila euro spesi in seguito all’indicazione della Prefettura di Savona circa l’attivazione del centro di primissima accoglienza per richiedenti protezione internazionale per un numero di 20 persone in compresenza presso la struttura ex Anfi. 116mila euro che di fatto il Comune di Albenga, svolgendo un ruolo di supplenza, anticipa, ma che verranno quindi restituiti. La Prefettura, infatti, riconoscerà il rimborso di tutte le spese sostenute per le attività, per la fornitura di beni e servizi, nonché per i lavori e gli interventi necessari all’adeguamento e funzionamento dell’immobile di via Piave, a Vadino, gestito da un raggruppamento temporaneo costituito da Jobel, Caritas e Croce Bianca.

Un “caso” ad Albenga, quello dei profughi richiedenti protezione internazionale, che ha suscitato obiezioni e polemiche, arrivando a una raccolta firme contro l’ospitalità, iniziativa promossa dai consiglieri di minoranza Eraldo Ciangherotti (FI), che ha lasciato l’aula consiliare prima di trattare il punto specifico, e Cristina Porro (Lega), assente, e culminando con la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario per lo scorso 5 settembre in piazza San Michele, saltato sia in prima che in seconda convocazione.

Dispiace che in aula non siano presenti quei consiglieri di minoranza che attraverso bugie e strumentalizzazioni attraverso il linguaggio dell’odio hanno cercato, sino ad oggi, di alimentare falsi timori e paure. Avrei voluto spiegare loro, per lo meno, come funziona il bilancio comunale – ha proseguito Pelosi -. Gli oneri iscritti a bilancio in entrata e in uscita per l’adeguamento dell’ex Anfi sono interamente a carico del Ministero dell’interno e non sono finanziati dal bilancio comunale come invece qualcuno precedentemente ha sostenuto. Siamo di fronte ad un’emergenza nazionale che il Governo centrale non riesce a gestire e riversa sui comuni che sono costretti a svolgere pertanto un ruolo di supplenza. Invece, al limite, di muovere critiche verso quel Governo, di cui i partiti dei consiglieri di minoranza peraltro fanno parte, si attacca l’Amministrazione comunale”.

Fa eco alle parole dell’assessore Pelosi l’intervento dell’assessore alla Politiche Sociali Marta Gaia: “Sono settimane che l’opposizione cerca di mettere su uno spettacolo teatrale sul tema migranti. Continuare a dire cose che non corrispondono al vero, a far apparire un problema nazionale come un problema soltanto locale, continuare a fomentare l’odio non serve a nessuno”.

Mi chiedo come possiate continuare in questo modo di fare politica. Io credo non premi nessuno e ve lo dico come consiglio non premia voi, la città di Albenga e i cittadini di Albenga che ve lo hanno dimostrato, in piazza, se no, ci sarebbero state 500 persone cosa che pensavamo date le dichiarazioni. Invece in quella piazza c’erano 10 persone e molte altre a favore dell’accoglienza e del ‘rimanere umani’”. E ha invitato poi la minoranza a “non buttare benzina sul fuoco. Supportateci!”.

Una visione diametralmente opposta divide i banchi della maggioranza da quelli della minoranza, con il presidente del parlamentino Diego Distilo che ha giustificato: “La convocazione in piazza era stata fatta perché anche a me avevano paventato l’intervento di un gran numero di persone, cosa che non è stata. Alla luce dei fatti, effettivamente il consiglio poteva essere fatto in sala del consiglio”.

Non ho firmato la petizione – ha proseguito Distilo -. Personalmente non sono contrario all’ospitalità, Albenga ha sempre dimostrato cuore e accoglienza, ma dovremmo guardare anche ai nostri cittadini in difficoltà. Spero l’Amministrazione investa di più nel sociale, perché ci sono anche tanti albenganesi in stato di bisogno. Non ho firmato e non firmerò – ha concluso -, perché è nella mia natura essere vicino ai deboli”.

“Avete cercato di spettacolarizzare un dramma, volevate portarlo sul palco in piazza, mettendo in scena un circo – è stata la replica del vicesindaco Alberto Passino -.  È un errore fomentare una guerra tra poveri. Non si possono mettere sullo stesso piano esigenze diverse. Gli aiuti ai cittadini non c’entrano nulla con un’emergenza internazionale”.

Questo è un dramma internazionale e il governo sta dimostrando una completa incapacità di gestione – ha affermato poi il sindaco Riccardo Tomatis -. Ma noi non vogliamo tirarci indietro. Dall’opposizione invece state cavalcando il virus del razzismo e questo non vi fa onore”.

Io non so quanto consenso potrete avere a Vadino rispetto a quella raccolta firme – ha proseguito il primo cittadino -, che peraltro era indirizzata a me, ma non ho mai ricevuto (approfitto per chiedere di poterla ricevere). Credo che noi abbiamo un dovere quello di rappresentare la città con idee diverse magari, ma sempre con onestà e senza bugie o falsità che tentano di alimentare un odio che fortunatamente gli albenganesi non hanno colto”.

Proviamo a parlarci tra noi e a condividere le scelte più umane”, ha concluso il sindaco.

Anche il consigliere di maggioranza Vincenzo Munì e il consigliere di minoranza Roberto Tomatis avrebbero voluto esprimersi sul punto in questione, ma la richiesta è arrivata dopo l’intervento del primo cittadino: “È il sindaco l’ultimo a parlare, non è possibile darvi la parola”, ha chiuso il presidente del consiglio ingauno Distilo.

12 i voti a favore, 3 gli astenuti.

Maria Gramaglia

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